Efim si segna il passo

Efim, si segna il passo Barucci presenta gli emendamenti del governo al decreto di scioglimento Efim, si segna il passo Ma forse oggi ci sarà il via libera ROMA. Battuta d'arresto per la smobilitazione dell'Efim. Ieri il ministro del Tesoro, Barucci, ha illustrato alla commissione bilancio della Camera una serie di emendamenti che hanno lo scopo di tutelare i posti di lavoro nell'ambito dell'ente in via di scioglimento e di dar modo ad alcune società del gruppo di saldare i debiti contratti (e di conseguenza di agevolare la prosecuzione della loro attività). Ma le correzioni di rotta non hanno soddisfatto i membri del comitato ristretto della Commissione. «Non va tutto bene ha commentato Angelo Tiraboschi, socialista, presidente della commissione - ci sono alcune cose concrete e altre meno. In particolare va precisata meglio la questione del pagamento dei fornitori e dei piccoli creditori». Così in serata il comitato ristretto è tornato a riunirsi, e, a quanto pare, entro questa sera il testo dovrebbe essere approvato in sede referente. Tiraboschi, nelle ore che hanno preceduto il secondo round del comir tato, non è sembrato pessimista: «La disponibilità del governo c'è, gli emendamenti presentati non sono ritocchi, ma sostanziali modifiche ad un testo che, con le integrazioni necessarie, può essere soddisfacente. Daltronde - ha agginto Tiraboschi - un decreto così importante non può essere esa- minato ed approvato in pochi minuti». Nella versione illustrata da Barucci il punto su cui maggiormente si sono concentrati gli emendamenti governativi è l'articolo 5, che prevede la sospensione per la durata di due anni dall'entrata in vigore del provvedimento dei pagamenti dei debiti del soppresso Efim e delle società controllate; fatta eccezione per alcuni casi, su proposta del ministero del Tesoro. Il governo propone invece che questa disposizione non sia applicata «ai debiti della gestione commissariale dell'ente soppresso e a quelli delle società controllate, sorte a decorrere dal 18 luglio 1992, né ai debiti, anche antecedenti a questa data, delle società specificamente indicate nel programma che predisporrà il commissario liquidatore». Quanto alle altre modifiche, il nutrito pacchetto di emendamenti presentati dal governo precisa ruoli e compiti del commissario liquidatore e dei vertici delle società controllate. In particolare, l'emendamento all'articolo 2 del decreto pone il divieto agli amministratori delle aziende dell'ente soppresso, fino a che non sia pronto il programma del commissario liquidatore, di «porre in essere atti eccedenti la gestione, fatti salvi quelli consentiti dal commissario liquidatore» su autorizzazione del ministro del Tesoro. Sul caso Efim c'è anche da registrare il parere del sottosegretario all'Industria Felice Iossa: «La trasformazione dell'Efim non può procedere al di fuori di un disegno integrato sulle privatizzazioni all'interno del quale devono essere valutate tutte le possibili sinergie fra aziende industriali pubbliche». «Nel gruppo Efim - prosegue Iossa - vi sono numerose aziende sane che devono essere messe in condizione di poter operare anche in questa delicata fase di trasformazione. Il rischio in- fatti è quello di determinare situazioni di crisi finanziaria e occupazionale in migliaia di piccole e medie imprese fornitrici, ma è anche quello di impoverire rapidamente il valore patrimoniale ed economico delle aziende da alienare, diminuendo così i benefici reali per il patrimonio dell'azionista». Nel frattempo la Lega Nord ha chiesto la costituzione di una Commissione Parlamentare d'inchiesta sull'Efim con lo scopo di individuare le responsabilità politiche ed amministrative ed eventualmente anche penali delle forze politiche e degli amministratori che hanno gestito l'ente. (r. e. s.] «Precisare meglio come pagare fornitori e creditori» Il ministro del Tesoro Piero Barucci

Persone citate: Angelo Tiraboschi, Barucci, Felice Iossa, Iossa, Piero Barucci, Tiraboschi

Luoghi citati: Roma