Piazza Affari ci crede davvero

Piazza Affari ci crede davveroLa lira regge bene sul marco (fissato a 755,83) nonostante il ribasso del saggio di sconto Piazza Affari ci crede davvero Un martedì «grasso», più 7,4% in tre giorni t MILANO. Dopo tanta quaresima, un martedì grasso. Per la lira che ìa superato senza patemi il ribai >o del tasso di sconto deciso dì Ila Banca d'Italia: ha tenuto li quotazioni sul marco (che si sono solo mosse leggermente ,da 755,075 a 755,83) e ha mante] uto invariato il cambio (a 111" 995) con il dollaro. Per i titoli d Stato dove si ritorna a respira e un po' più di fiducia. E per la Borsa che ha bissato il +3,71' i di lunedì con un + l,85'i. Bis c in applausi, dunque. Come pr visto, più del previsto. Perché certo, dopo l'effetto dell'accorlo costo del lavoro, era attesa lai mercati una replica per la nossa a sorpresa del governat re Carlo Azeglio Ciampi. Già da a serata di lunedì, subito dopo li conferma del taglio di mezzo }unto del tasso di sconto, i comi enti a caldo degli operatori atèvano lasciato presagire una bòna accoglienza. Ma se l'ottiir. smo era d'obbligo in piazza Affari, sulla lira era di rigore q alche cautela in più. Inutile negarlo, la lira resta sotto Dsservazione. Basta un nulla, un segnale di debolezza da pai e di Bankitalia, un'incertezza i ì più da parte del governo nella ;estione della manovra, spiega io economisti e operatori, per co ivincere l'estero a mollare def iitivamente l'Italia e scatenare di nuovo la speculazione. Ecco ] érché abbassare la guardia su tassi, sia pure di un mezzo pui lo soltanto, se rappresentava v jj indubbio segnale positivo all' nterno, poteva essere un rischii all'esterno. Per fortuna tutto andato nel migliore dei modi, h Italia la piccola retromarci; idi Ciampi (subito seguita dalle {pandi banche che hanno deciso jin ritocco al ribasso del prime rate) ha tranquillizzato chi eh jdeva, dopo i sacrifici del taglio Iella scala mobile, provvedim nti sul fronte del denaro. E all'è itero giudizi e analisi degli adetti ai lavori sullo stato dell'ec inomia italiana non sono cambini di molto dopo il blitz di Bankitìlia ma per lo meno non sono p :ggiorati. ; Ben ila lira. Bene la Borsa. E meglic sarebbe andata, in piaz¬ za Affari, se non ci avesse messo lo zampino il telematico. Che ha di nuovo fatto tilt, incurante delle promesse degli uomini del Ced, il centro erborazione dati che gestisce il servizio telematico della Borsa continua, che dopo il fermo macchine di lunedì aveva garantito un martedì senza problemi. Ma vatti a fidare dei computer e del Ced: ieri i terminali sono rimasti ancora spenti e per la trentina di titoli telematici non è rimasto altro da fare che ritornare mestamente, per il secondo giorno di seguito, alle vecchie grida. Risultato: molto caos, tanti fischi e, quel che più conta, parecchi scambi e un gruzzolo di miliardi in meno. Per fortuna, ieri, come già lunedì, la reazione positiva del mercato è stata più forte dei guai che inspiegabilmente si ripetono sul telematico. Insomma, il tilt non ha guastato la festa. Una festa cominciata in sordina con rialzi importanti (la Fiat, per esempio, ha chiuso a +1,84%) ma non eccezionali. E infiammatasi a metà mattinata, grazie a un'ondata di ricoperture che ha spinto di nuovo l'indice provvisorio verso il 3% e molti tìtoli ancora più su: le Generali a +3,13%, le Mediobanca a +2,92%, le Montedison su di un altro 5,13%, ha spinto le Stet al rialzo del 3,39%, le Italmobiliare del 4,99%, le Gemina del 3%. Poi, verso la fine della seduta, sono ricomparse le vendite a frenare la salita. Di fronte alle performance strappate da alcuni titoli, molti operatori hanno preferito realizzare e incassare: ragionamento che ha avuto il suo peso in un mercato dove di denaro vero ne corre molto poco da troppo tempo. Così, finito o non finito il rimbalzo, che importa? Meglio approfittare, intanto, di una Montedison salita dell'11,38% tra venerdì e martedì dopo settimane di dimagrimento continuo. O di una Mediobanca rivalutatasi del 10,11% in due giorni dopo le batoste della speculazione nei giorni neri della lira e di Tangentopoli. Eccesso di fiducia? O sfiducia nell'eccesso? Armando Zeni IL PESO DEL DEFICIT Percentuale del Pil -14-- ! " 1980 82 Fonte: Datastream 140 — 120 — 100 — 80 — 60 — 40 — 20 — LA MONTAGNA DEL DEBITO Percentuale del Pil 1 SS?* ua DEBITO PUBBLICO 111 I mi Fonte: Ocse tint ^ I 111 A destra, il governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Zeni

Luoghi citati: Italia, Milano