Sgarbi, show con rissa a Pisa di Foto Pellegrini

Sgarbi, show con rissa a Pisa Duro diverbio con gli agenti di polizia, il critico deputato è stato denunciato per oltraggio Sgarbi, show con rissa a Pisa «Piazza dei Miracoli? La peggiore d'Italia» PISA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Una serie a non finire di polemiche e un rapporto alla magistratura: sono le ripercussioni della comparsa di Vittorio Sgarbi, onorevole eletto per il partito liberale, in Piazza dei Miracoli a Pisa per una serata di spettacolo. Vittorio Sgarbi è stato denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale sporta dalla questura di Pisa nei suoi confronti, ma trattandosi di un parlamentare, la denuncia è stata formulata sotto forma di un «rapporto» alla procura della Repubblica presso la pretura. Secondo la questura di Pisa, i fatti sarebbero andati così. Sgarbi, ospite venerdì sera a uno spettacolo sulla Piazza dei Miracoli, è giunto in ritardo da Macerata pretendendo di entrare nel recinto a pagamento portandosi dietro un paio di ragazze appena conosciute. Alle eccezioni mosse dalla Siae e dagli agenti di servizio, Sgarbi ha dato in escandescenze: dopo il tradizionale «Lei non sa chi sono io», giù pesanti epiteti all'indirizzo degli agenti, del capo della squadra mobile e del questore (peraltro assente). L'invito a Vittorio Sgarbi aveva una finalità abbastanza evidente. Con il pretesto di assegnare a varie personalità una torre d'oro si voleva sensibilizzare l'opinione pubblica sui prò- blemi della torre pendente. Lo spettacolo è stato infatti ripreso da Raiuno che lo manderà in onda a settembre. Con Sgarbi erano stati invitati Alba Panetti, Gioia Testi, Piero Badaloni, Gina Lollobrigida, Paolo Vallesi, Giuseppe Di Stefano, Oriella Dorella, Maria Rosaria Omaggio, Umberto Veronesi, il ministro De Lorenzo, Deborah Compagnoni e Franco Nero. Escluso il ministro, tutti presenti. Dopo l'arrivo movimentato di Sgarbi, la serata è filata liscia fino a quando Badaloni non lo ha chiamato sul palco. Pallidissimo, quasi diafano, il parlamentare ha subito con pazienza la domanda di rito. «Cosa faresti per salvare la Torre?». Risposta: «Non sono ingegnere, ma un buon suggerimento sarebbe di smontarla a pezzi e rimontarla conservandole una pendenza minore che le garantisse stabilità» e ancora: «Per quanto riguarda le soluzioni proposte, mi sembrano sensate, ma si tratta di lavori ingegneristici, sui quali non mi sento di dare una valutazione. Spero solo che alla fine non si decida di sorreggerla con un tubo». Sembrava tutto concluso, ma Sgarbi ha ritenuto di guadagnarsi, secondo le aspettative della platea, il cachet per la serata (si parla di una quindicina di milioni, circa il doppio di quanto ha preso la Parietti che ha cantato una canzone); così, al microfono di un Badaloni imbarazzatissimo, si è scatenato in una serie di giudizi estetico-morali sulla Commissione incaricata di salvare la Torre, sulla gestione della Piazza dei Miracoli, sugli allestimenti museali nella piazza stessa. Sgarbi è stato pesantissimo nei suoi giudizi, come del resto la trasmissione di settembre mostrerà se non vi saranno interventi censori. «Sono stati sperperati 400 milioni per una consulenza del professor Cadei, che è esperto in miniature» (il professor Cadei è docente di storia medievale alla «Sapienza» di Roma ed è incaricato di redigere un rapporto su tutti gli interventi operati sulla Torre in oltre ottocento anni); «Coloro che hanno restaurato il Museo della Primaziale sono da arrestare» (l'opera, ricavata da un monastero, fu realizzata da una Commissione presieduta dal professor De Angelis Dassat); «Pensate, una pergamena vi è stata collocata come si trattasse di un letto ginecologico» (si tratta della pergamena «Exultet Beneventanum», vecchia di mille anni). E via su questo tono, a sottolineare tutti gli altri nei che, a suo dire, rendono ormai la celebra piazza, «la peggiore d'Italia» per il modo in cui vengono tenuti i monumenti, ol¬ tre che per essere invasa di latrine e bancarelle. Le reazioni della platea? Contrariato il sindaco Cortopassi («L'intervento di Sgarbi è stato l'unica nota stonata di una bella serata»); in delirio, invece, il pubblico che ha sposato in pieno le tesi del professore identificandosi splendidamente, seppure a digiuno della materia trattata, nel ruolo di censore e di giudice. A serata conclusa, ignorando tutti gli altri ospiti, centinaia di persone si sono strette intorno a Sgarbi per chiedergli un autografo. Tutti sono stati accontentati senza risparmio di energie. Renzo Castelli «Per la Torre sono stati buttati più di quattrocento milioni In galera chi ha restaurato il museo della Primaziale» Il deputato Vittorio Sgarbi firma autografi a giovani fans di Pisa. A sinistra Alba Panetti [FOTO PELLEGRINI]

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