Moribondo nel torrente Nuovo giallo sui monti

Moribondo nel torrente Nuovo giallo sui monti In Val Pellice: forse colpito durante una rissa Moribondo nel torrente Nuovo giallo sui monti In coma irreversibile al Cto, il cervello annientato da un grosso ematoma. Forse massacrato di botte, nella notte, poco lontano da un rifugio a 1800 metri di altezza. Per la terza volta quest'estate, scenario di un'assurda storia di violenza è il Comune di Bobbio Pellice, nel Pinerolese. Lo stesso del giallo di Silvana Biagetti e della misteriosa morte del margaro Luigi Rambaud. Fabrizio Davit, 21 anni, Luserna San Giovanni, via Fuhrmann 114, sabato notte era salito con alcuni amici nei pressi del rifugio Jervis per assistere alla corsa podistica «Tre Rifugi». Cosa sia successo esattamente non si sa: i carabinieri di Torre Pellice stanno lavorando alla ricostruzione dell'accaduto. Da alcune testimonianze rese al comandante Filippo Ingrao, sembra che Fabrizio avesse bevuto abbondantemente con altri ragazzi all'albergo-rifugio «Ciabot». L'altra notte, la conca del Prà era molto animata: centinaia di giovani erano là per la gara, ma anche per divertirsi. Anche Fabrizio (che un anno fa aveva concluso il servizio militare e nei mesi scorsi aveva lavorato a Monaco di Baviera, dove vive la sua ragazza) era andato lassù con questo duplice obiettivo. «C'era il fuoco acceso, si cantava. Poi qualcuno ha incominciato a discutere, è scoppiato un diverbio». Forse una contrapposizione di «bande». Fabrizio, ormai ubriaco, e quindi particolarmente disposto al litigio, viene allontanato dagli amici che poi lo perdono di vista. E' a questo punto che accade qualcosa di grave. E' il buco di queste ore, nel cuore della notte, che i carabinieri dovranno riempire. Verso l'alba, non vedendolo ritornare all'accampamento, gli amici vanno a cercarlo. «Era nell'acqua di un piccolo torrente. L'abbiamo trasportato all'asciutto e coperto. Al mattino continuava ad avere freddo, aveva il collo molto gonfio, si lamentava». Ma le sue condizioni non devono essere apparse in tutta la loro gravità. Solo nella tarda mattinata è stato dato l'allarme: il ragazzo, ormai privo di conoscenza, è sta¬ to trasferito nella tenda del pronto soccorso. I medici sportivi, lassù per presenziare alla gara di corsa in salita, hanno immediatamente compreso la serietà della situazione ed hanno avvertito Piemonte Elisoccorso che ha fatto decollare l'Alouette III di stanza a Savigliano. L'equipe medica, una volta raggiunto il ferito, ha deciso un immediato trasporto a Torino, dove l'elicottero è atterrato intorno alle 13. I medici che lo hanno visitato parlano di coma irreversibile. Sul corpo, Fabrizio Davit presentava numerosi tatuaggi, ma nessun graffio o ferita riconducibile a una scivolata o a una caduta nel torrente. «L'ho trovato per caso - racconta un'amica di famiglia, Ma nuela Zancanaro, lassù per assi stere alla gara - nella tenda del pronto soccorso, poco prima di mezzogiorno. Vi era appena stato trasportato. Ho cercato di telefonare ai genitori dal rifugio Jervis, ma non ho ottenuto il permesso. Così, sono corsa a Villanova e ho avvertito la madre». Nella sala d'aspetto del Cto, ieri pomeriggio, la mamma, Ivana Mourglia, non smetteva di ripetere: «I soccorsi sono stati chiamati troppo tardi». Il ragaz zo è stato sottoposto a un delica to intervento chirurgico, ma in serata le sue condizioni rimane vano disperate. [m. t. m.] L'arrivo di Fabrizio Davit al Cto dopo il trasferimento con l'elicottero Sotto, la madre Ivana Mourglia, e l'amica, Manuela Zancanaro

Luoghi citati: Comune Di Bobbio Pellice, Luserna San Giovanni, Monaco Di Baviera, Piemonte, Savigliano, Torino, Torre Pellice