Due boss in casa del rapito di Fabio Albanese

Due boss in casa del rapitoDue boss in casa del rapito Prato, arrestata la madre: li «copriva» CATANLA. Per un momento i carabinieri di Misterbianco hanno sperato nella soluzione del giallo: da cinque mesi e mezzo sono alla ricerca di Giuseppe Torre, 19 anni, sparito nel nulla da Misterbianco il 17 febbraio scorso. L'altro giorno i militari hanno fatto irruzione a casa della madre Maria Grazia Sorrentino, 45 anni, al centro di Prato, in Toscana. Pensavano di trovare lì il giovane, rapito da finti poliziotti sotto gli occhi di decine di persone, nella piazza centrale del paese. E invece nulla; di Giuseppe nessuna traccia. Ma i carabinieri hanno fatto un'altra scoperta, in quell'occasione: in casa di Maria Grazia Sorrentino c'erano due pregiudicati, ricercati per associazione mafiosa dalla magistratura di Firenze e sfuggiti ad un blitz, due settimane fa. Gaetano Nicotra, 41 anni, e Luciano Cavallaro, di 24, sono ritenuti dagli investi¬ gatori i capi di una organizzazione che procurava armi per la malavita toscana e per alcuni clan mafiosi catanesi. Nicotra, convivente di Maria Grazia Sorrentino, è fratello dell'ex capomafia di Misterbianco, Mario «u tuppu», assassinato tre anni fa. Cavallaro è il fratello di un'altra vittima della faida mafiosa, Alfio, luogotenente di Mario «u tuppu». Una vera e propria sorpresa per i militari, visto che a casa della Sorrentino si erano recati per ben altro. La donna è stata arrestata per favoreggiamento e verrà processata per direttissima nei prossimi giorni. Nicotra e Cavallaro sfuggirono alla cattura il 12 luglio scorso. In quell'occasione, i carabinieri di Prato arrestarono tre persone e scoprirono un cascinale nella campagna toscana, dentro il quale trovarono 20 mitra, 8 lupare, 9 pistole, 2 fucili a pompa, esplosivo, proiet¬ tili, divise da carabiniere e droga. Di Giuseppe Torre, invece, nessuna notizia. A sentire i suoi amici, Giuseppe non ha mai avuto nulla che fare con la malavita che domina gli affari illeciti di Misterbianco. All'inizio le indagini furono indirizzate verso una possibile messa in scena che lo stesso ragazzo avrebbe organizzato per sparire. Pista che, dopo il blitz in casa della madre, a Prato, perde sempre più consistenza. Adesso, si pensa più ad un vero e proprio caso di lupara bianca. Ma per questo bisogna rispondere ad un interrogativo: perché, visto che Giuseppe Torre non aveva che fare con la malavita. Forse ha visto qualcosa che non doveva, dicono in paese. E in questi casi le cosche reagiscono solo in un modo: facendo sparire i testimoni. Fabio Albanese

Luoghi citati: Firenze, Misterbianco, Prato, Toscana