Ecco i gemelli del Diavolo di F. S.
Ecco i gemelli del Diavolo MILAN Per la prima volta insieme, a segno sia Papin che Van Basten Ecco i gemelli del Diavolo Nel mini-triangolare di Padova i rossoneri superano l'Hask Gradanski Nella seconda partita pareggio senza gol tra i croati e ipadroni di casa PADOVA. Soldi spesi bene, quelli versati al cassiere del Padova per scoprire il Milan 1 che nelle intenzioni di Capello prevede Rijkaard e Donadoni playmaker sulla lunetta di centrocampo, Lentini a scorrazzare su e giù lungo l'out di destra e Papin-Van Basten coppia d'attacco. Gullit è in panchina, dirottato nel Milan 2, con Savicevic e Boban: un po' triste, ma, per ora, disciplinato. Così, del resto, vuole il regolamento e Ruud deve adeguarsi. Il Milan alla fine s'impone per 2-1 sull'Hask Gradanski, ma bastano due giri di lancetta d'orologio, in uno stadio-fornace (30 gradi alle 20 e umidità che sfiora l'80 per cento) che non registra il «tutto esaurito» 13 mila i biglietti venduti su una capienza di 14.500 posti per capire che il cocktail offensivo dei rossoneri è indovinato. La triangolazione in velocità tra mister «Pallone d'oro» Papin e l'olandese taglia fuori come burro la difesa dell'Hask Gradanski e mette il francese in condizione di battere a rete: il portiere si salva come può e poi la palla finisce fuori. E' un Milan ancora in rodaggio, ovviamente, con i due «orange» che vengono inseriti, per la prima volta, nel telaio collaudato nelle prime due uscite di Varese e Monza, ma le verifiche arrivano ugualmente puntuali per Capello: il solito, stratosferico Baresi, direttore d'orchestra di una difesa che prende pochi rischi e incassa un gol solo per una gran giocata del centravanti croato Vlaovic; un Rijkaard perfetto nell'avvio dell'azione e nella sua stessa prosecuzione; un Donadoni molto agile e incisivo nel sostegno al compagno; e un Evani diligente a sinistra, a fare da punto di raccordo fra il pacchetto centrale e le punte. Semmai, è Lentini a denunciare ancora una condizione approssimativa: lo scatto è imperioso, la rapidità e la fantasia un po' meno. Ma sono Papin e Van Basten a calamitare, naturalmente, le attenzioni di tutti. E se il centravanti, pur in ritardo di preparazione, delizia con un paio di numeri la platea - colpi di tacco e finte di corpo in velocità -, è sicuramente il «bomber» transalpino la nota lieta della serata. Rapido, scattante, abile a muoversi su tutto il fronte d'attacco. Pronto, soprattutto, a offrirsi al dialogo con gli altri. Lui sblocca il risultato e crea le premesse per la vittoria nella prima delle tre partite del Triangolare. Piomba al 18', come un falco, sul pallone respinto dal portiere dell'Hask dopo una sventola da fuori area di Donadoni e infila in scivolata, e ancora lui si catapulta sulla sfera, dopo l'uscita a vuoto di Ibrahimovic, per puntare con decisione verso la porta sguarnita. E al numero uno croato non resta che atterrarlo: il rigore conseguente è trasformato da Van Basten con un secco tiro a mezz'altezza. Per la gioia dei tifosi rossoneri che già sognano il bis in campionato e nella prima di Coppa Campioni. Poi, nella seconda partita del torneo, il Padova di Sandreani ha bloccato la formazione croata sul pareggio: 0-0. [f. s.]
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