I granata fanno meglio dell'Inter di Claudio Giacchino

I granata fanno meglio dell'Inter TORINO Vincono 3-1, ma il Trento era rimaneggiato rispetto alla partita coi nerazzurri I granata fanno meglio dell'Inter Vazquez bravo anche nel ruolo che non gli piace In ombra Aguilera, Mondonicò elogia Fortunato ARCO DAL NOSTRO INVIATO Nell'afa il Torino ha battuto agevolmente, anzi così agevolmente da ingenerare persino noia sul finale, il Trento per 3-1. Quel Trento che giovedì aveva fatto soffrire l'Inter cedendole solo dopo 71 minuti. Quindi, i granata, stando ai numeri, hanno fatto meglio dei nerazzurri: però, attenzione, la squadra di C2 incontrata dagli uomini di Mondonicò era pallida copia della formazione opposta al team di Bagnoli, solo quattro titolari della coraggiosa resistenza agli interisti sono stati schierati ad Arco. La partita rappresentava il primo test di una certa qual serietà per il nuovo Torino, le indicazioni fornite debbono essere prese con prudenza, considerata la caratura degli avversari, la condizione fisica loro e dei granata e il valzer di sostituzioni nella ripresa. Comunque, ecco le risultanze più appariscenti: per 55 minuti il Toro ha giostrato bene, belle le trame, belli i gol. Bravo sempre, e spettacolare nella marcatura del terzo gol, Martin Vazquez: lo spagnolo ha corso, dettato il passaggio, caracollando sulla fascia destra, quella fascia sino a pochi mesi fa detestata e ora amatissima. Quali prodigi fa mai la paura di perdere il posto: sarà un caso, ma l'ex stella madridista che in due anni italiani ha brillato così poco, sembra aver trovato con l'inizio della terza stagione torinista nuova brillantezza. Solo un fuoco d'agosto? Oltre all'ottima prova di Vazquez, da sottolineare l'autorità con cui s'è mosso Fortunato: non lo si direbbe un nuovo ma un veterano di questa squadra che dà l'impressione (non dimentichiamo mai che stiamo parlando di calcio d'estate) di notevole solidità a centrocampo. Bene anche Silenzi, autore della prima rete, maluccio Aguilera, malgrado abbia siglato il secondo gol. Sergio è stato poco utilizzato: quando i compagni, soprattutto il geometrico Fortunato, si sono ricordati di lui, s'è reso protagonista di alcune discese travolgenti sulla sinistra. Abba¬ stanza statico, quanti palloni trattenuti troppo nei piedi, Scifo, che ha pure sbagliato, sul 3-0, un rigore calciando a lato. La difesa (Bruno, Arnioni tiratore potente e impreciso da fuori in tre occasioni e Fusi) non è mai stata sollecitata, Marchegiani ha compiuto la prima parata degna di questo nome solo a metà ripresa ed è stato infilzato da tal Garofalo, il decimo rincalzo del Trento ad entrare nella mischia, al 75', quando le sostituzioni avevano ormai tolto qualsiasi significato all'incontro. Foto delle marcature toriniste: 22', Vazquez serve Scifo che mette in mezzo all'area pei1 Silenzi che non tradisce la nomea di bomber. Tra l'altro, Silenzi si distinguerà per un paio di ottimi spunti, uscirà dopo l'intervallo per un beve acciacco. 31': Venturin, ordinata la sua prova, appoggia per Aguilera che rapido insacca di piatto. 59': Sergio si districa bene sulla sinistra, pennella uno dei suoi cross precisi precisi, e Vazquez, dopo fraseggio aereo con Scifo, realizza con uno spettacolare pallonetto. Soddisfatto Mondonicò: «Abbiamo creato sette palle gol, buona partita. Vazquez? Sulla destra fa le cose più belle. Ricordate il derby? O il confronto di Uefa con l'Aek ad Atene?». Su Fortunato il giudizio è lusinghiero: «Finalmente abbiamo uno che in mezzo al campo è in grado di prendere le palle alte». Contento anche Vazquez, al punto, lui sempre contento di sé, da confessare: «Forse negli ultimi due anni m'ero un po' perduto». Claudio Giacchino Martin Vazquez, autore di una rete e di una buona prova con il Trento

Luoghi citati: Atene, Torino