Vialli: sono in credito col calcio di Fabio Vergnano
Vialli: sono in credito col calcio Il bomber juventino chiede più applausi di quanti ne ha ricevuti in passato Vialli: sono in credito col calcio «Con Baggio intesa a occhi chiusi, faremo grandi cose Casiraghi è generoso e io vado d'accordo con chi fatica» MACOLIN DAL NOSTRO INVIATO Il leader si passa una mano sulla crapa pelata pescando con meticolosità le parole più adatte e cercando di dimostrare che la sua juventinità è già in fase avanzata. Non ha l'aria di uno che bluffa e questo suo essere già entrato perfettamente nella nuova parte piacerà moltissimo a Boniperti. Vialli non è uno da «io speriamo che me la cavo», Vialli non parla a vanvera, tace piuttosto che dire cose false o banali. Del resto i suoi silenzi sono diventati proverbiali, così come le sue battute al cianuro quando individua bersagli precisi. Boniperti lo ha subito investito di pesanti responsabilità, ma Vialli sta al gioco e va sparato al cuore del problema: «Le frasi di Boniperti spiegano perfettamente perché la Juventus abbia puntato su di me. Mi auguro che possa dire le stesse cose a fine stagione, o fra quattro anni. Con Boniperti ho parlato a lungo e ci siamo capiti al volo. Io ho tanti difetti, ma credo di essere un giocatore di carattere con una mentalità vincente. Qui, a parte Trapattoni, sono l'unico ad aver già conquistato uno scudetto. La Juventus mi ha preso per cercare di tornare subito in alto e per questo conta su di me. Quindi non mi resta che ri¬ pagare tanta fiducia». Diluvia. I compagni hanno già raggiunto l'albergo sulle alture di Macolin, ma Vialli non ha fretta. Si sofferma con i tifosi per le foto, dimostrando una pazienza insolita, quasi volesse farsi subito amica la gente bianconera. Addenta una pesca e prosegue: «Non dimenticherò mai Genova, dove ho trascorso anni stupendi. Ma sarebbe stupido arrivare qui ed avere delle remore, dei rimpianti. Alla Juve prometto il massimo impegno come ho sempre fatto in tutta la mia carriera e spero che il feeling con questo ambiente diventi sempre più forte. Aspetto con curiosità la reazione dei tifosi quando le cose non andranno bene, perché per me è fondamentale sentire l'affetto di chi mi sta attorno». Furbo e un po' ruffiano? Sarebbe una delusione se fosse così. La sensazione è che questo sia il vero Vialli, discolo ed irriverente, ma anche molto sensibile. I compagni hanno fatto di tutto per inserirlo in fretta nel gruppo: «Mi hanno dato subito stima ed amicizia, forse perché io mi sono presentato per quello che sono. Del resto ho degli obblighi precisi. La Juve ha investito molto su di me perché pensa di aver trovato il giocatore che le mancava. Se non sbaglio, sono il calciatore italiano in attività che ha segnato di più fra Nazionale, campionato e Coppe. Vuol dire che ho lavorato bene, ina anche che ho ricevuto meno complimenti di quanto meritassi. Spero di meritarli adesso tutti insieme». Ma il leader non è solo. Lo aiuterà Baggio a sfondare. Al compagno dedica parole dolcissime: «Insieme faremo grandi cose. Baggio è il giocatore che ogni attaccante sogna di avere al fianco. E' il perfetto "trait d'union" tra difesa ed attacco oltre ad essere anche un goleador. Per ripagarlo, visto che fisicamente è meno dotato di me, cercherò di lavorare per lui quando sarà in difficoltà. Abbiamo giocato per la prima volta insieme nell'88, contro l'Olanda. Ho capito subito che è il mio "tipo" e lui sa che anch'io posso essergli utile». Come direbbe la Gialappa's, sono cose che fanno bene al calcio. Ma è soprattutto con Casiraghi che Vialli dovrà pedalare nella folle corsa all'inseguimento del Milan. Luca sospende per ora il giudizio: «Con lui non ho ancora fatto una partita vera. Mi pare un generoso, uno che usa l'intelligenza. Io vado in crisi soltanto con chi ha poca voglia di faticare e considera il gol l'unico obiettivo del calcio». Fabio Vergnano Per Vialli sarà un anno molto importante, perciò chiede il sostegno del pubblico
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