Mercedes Aosta addio di Cosimo Mancini

Mercedes, Aosta addio Vacilla il progetto del super-silos automobilistico in Valle Mercedes, Aosta addio Parla Tocci, promotore dell'iniziativa «Se non mi vogliono, vado in Trentino» TORINO. Potrebbe andare in fumo, o quantomeno «traslocare», la realizzazione di un colossale centro di stoccaggio e distribuzione europea che alcune grandi case automobilistiche (Mercedes, Nissan ed altri) stanno cercando di realizzare ad Aosta. «I politici sono divisi sul nostro progetto e se non trovano un accordo - dice Agostino Tocci, ideatore dell'operazione e fiduciario dei due gruppi stranieri - noi siamo pronti a fare le valigie e ad andare da un'altra parte. Alcuni soci sono già stanchi di aspettare e vogliono recedere. Se l'operazione • non si conclude entro l'anno ce ne andremo in Trentino dove abbiamo già dei rapporti d'affari con il più grosso spedizioniere d'Italia, Arcese, che ha rilevato la Ventana Cargo». Il progetto riguarda la realizzazione di un'area di 30 ettari attrezzata per lo stoccaggio di merci, prevalentemente autovetture, in sei silos di sei piani da 11.000 metri quadrati per ciascun piano. Da questo centro le merci verrebbero distribuite in Spagna, Francia, Svizzera e Italia. All'area di servizi si aggiungerebbero due strutture gestite unicamente dalla Mercedes: un centro di design ed una scuola per la formazione dei quadri della casa tedesca alla quale potrebbero accedere anche i valdostani. Il tutto finanziato con 135 miliardi dalla Regione autonoma che tra pochi mesi perderà l'introito derivante dallo sdoganamento delle merci nell'autoporto. L'Iva che incasserebbe da questo nuovo centro compenserebbe la perdita: la Valle d'Aosta trattiene i nove decimi dell'Iva pagata in loco. Il solo mercato italiano ha assorbito, nel 1991, 43 mila vetture della Mercedes che pagano mediamente un'Iva di sette milioni e mezzo (322 miliardi). Ma proprio la sovvenzione pubblica, che rende appetibile l'affare, ne è diventata il maggior ostacolo. La Commissione della Cee è diventata severissima con l'Italia - al primo posto in Europa nei sussidi statali alle aziende private - ed ha già chiesto alla Regione Valle d'Aosta la documentazione relativa all'accordo. Due giorni fa, del resto, la Commissione ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia della Cee per l'omessa esecuzione delle decisioni sui casi Alfa Romeo (gestione Iri), Lanerossi (Eni) e AluminiaComsal (Efim) che imponevano la restituzione allo Stato degli aiuti pubblici ottenuti da queste società. Eppure queste complicazioni non scoraggiano Agostino Tocci, romano di nascita ma torinese a tutti gli effetti, che è uno di quegli uomini che una ne fanno e cento ne pensano. Uno che si è fatto dal nulla, come tiene a precisare e che, nel farsi strada, si è lasciato alle spalle qualche antipatia. Per esempio quella del pilota di Formula 1, Clay Regazzoni, che aveva partecipato alla Parigi-Dakar dell'86 con un camion Iveco preparato dalla concessionaria di Tocci. Intervistato, in pieno Sahara, da un giornalista di «Italia 1 », Regazzoni aveva espresso giudizi pesanti sulla preparazione del mezzo e Tocci lo aveva trascinato in tribunale ritenendosi diffamato. Questo scontro aveva segnato il divorzio tra l'Iveco e il commerciante che, da allora, ha stretto rapporti d'affari con Nissan e Mercedes. Poi il progetto valdostano. L'accordo sembrava cosa fatta con la giunta presieduta dal democristiano Bondaz ma ora la mappa politica è stata completamente rivoluzionata e l'operazione sarà esaminata daccapo, anche alla luce di quello che deciderà la Cee. La società capofila, costituita da Tocci per realizzare il centro, si chiama Sds (Società di servizi). In questa società dovrebbero confluire i soci, ossia i rappresentanti degli operatori economici che utilizzeranno le strutture di questo polo commerciale. Oltre alla Nissan ed alla Mercedes (che sarà presente anche con la sua divisione elicotteri Bmm), faranno parte dell'organizzazione una società di trasporti formata dall'italiana Zùst Ambrosetti e dalla tedesca Strasse che metteranno 400 camion a disposizione della struttura aostana per trasportare le merci dai luoghi di produzione a quelli di consumo. Cosimo Mancini Nella foto Gianni Bondaz ex presidente della Regione autonoma della Val d'Aosta