«E' l'ultima occasione per rilanciare II Giorno»

«E' l'ultima occasione per rilanciare II Giorno» Paolo Liguori nuovo direttore del quotidiano «E' l'ultima occasione per rilanciare II Giorno» MILANO. Paolo Liguori da oggi è il nuovo direttore del quotidiano Il Giorno. Si è presentato alla redazione con modi pimpanti e un appello «all'unità di squadra». Per rinfrancare i 130 giornalisti sfiancati dalla direzione di Francesco Damato (polemiche, scioperi, caduta delle vendite, deficit di 19 miliardi), Liguori ha detto: «Sono qui per rilanciare il giornale. E' l'ultima occasione. Dobbiamo farcela tutti insieme». Ha chiesto «un impegno straordinario» e tre mesi di fiducia al buio: «A ottobre mi giudicherete». Ha annunciato: «Tutte le funzioni direttive intermedie sono sospese. Voglio offrire una opportunità a tutti. Vinca il migliore». Nel suo primo editoriale, Liguori difende il ruolo pubblico del giornale, si richiama ai tempi gloriosi degli Anni 60, quando il quotidiano fondato da Enrico Mattei era «il simbolo di un modo nuovo e libero di fare informazione». Scrive: «La natura pubblica della proprietà di un giornale comporta certo il rischio di subordinare la verità alla cosiddetta ragion di Stato o, peggio, a quella di partito. Conosciamo il pericolo, esattamente come osserviamo ogni giorno la subordinazione dei giornali dei gruppi privati agli interessi economici delle proprietà. Tenteremo di risolvere il problema confidando in un vantaggio che la natura della proprietà ci concede. Possiamo infatti essere più liberi degli altri, visto che il nostro azionista di riferimento sono tutti i cittadini». Liguori conclude affermando di essere «dell'identico parere del cardinale Martini che ha messo recentemente in guardia dal disimpegno dalla politica e dal qualunquismo disgregante e ha aggiunto che i partiti non possono essere né cancellati, né sostituiti». Ir. m.]

Persone citate: Enrico Mattei, Francesco Damato, Liguori, Paolo Liguori

Luoghi citati: Milano