Il ritorno del Cincinnato dc
Il ritorno del Cincinnato dc COME ANDREOTTI Il ritorno del Cincinnato dc Dalko di De Mita al richiamo del Palazzo CINCINNATO ha un pronipote: Emilio Colombo. Eccolo qua, tornato al vecchio amore: il ministero degli Esteri. «Vola Colombo, vola», gli aveva augurato il vescovo di Potenza, la sua città, subito dopo l'elezione nel '46 a deputato dell'Assemblea Costituente. E ieri mattina, firmando al Quirinale il decreto di nomina a ministro, Colombo ha aggiunto un altro capitolo alla profezia: nuovo corridore recuperato inaspettatamente dalla voliera, è salito a 72 anni sulla torre del Palazzo per spiccare il gran salto. Abito scuro e cravatta blu, ministro da esportazione. Aspetto distinto e mascella da incassatore. Aria di rivincita e un'immagine ben presente nella mente. Un'immagine lontana, che ancora brucia. Nove anni fa. La Roma d'agosto martellata dal caldo, Bettino Craxi che vara il suo governo e Ciriaco De Mita che sceglie i ministri de. Chi mandiamo alla Farnesina? Il giudizio di Ciriaco è categorico: sono 24 anni che Colombo vola ininterrottamente nelle stanze del potere, è era di dare un taglio. «Emilio ha due strade: l'Agricoltura o le Parte- cipazioni Statali. Se no, va al mare». Colombo era stato anni prima testimone alle nozze di De Mita, che ancora conserva la foto nella casa di Nusco. Ma il segretario non scherza. Ali tarpate, Icaro in catene. E in un ristorante romano, alle tre del pomeriggio, davanti a un ambasciatore, quattro amici fidati, un funzionario della Farnesina e due uomini della scorta, il «Mettermeli di Potenza», come lo ha soprannominato Fortebraccio, apprende la sua esclusione dal governo. «Brindiamo al nulla», dice Colombo alzando un bicchiere di Pinot. Alla Farnesina è volato Àndreotti, nuovo «uomo forte» della maggioranza de. Per il Tesoro c'è l'intesa con Goria. Aria di rivincita. Cincinnato ritorna e il panorama è cambiato. Oggi Àndreotti è fuori gioco e De Mita ha mezza corrente in rivolta. Cincinnato è pronto. Otto anni fa il Palazzo lo respingeva, oggi lo richiama. Varcando la so¬ glia del Quirinale, Emilio Colombo ha dato ieri via libera ai ricordi. Sorriso a Scalfaro, stretta di mano con Amato. Camicia bianca, il solito self-control, il giornalista del Tg2 che in un impeto di emusiamo gli chiede: signor ministro, perché lei non invecchia? E Colombo: «E' la politica a ringiovanirmi». Ventitré volte ministro, per molti anni titolare di Finanze e Tesoro, presidente del Consiglio dall'agosto '70 al febbraio '72. Torna di moda una definizione di Indro Montanelli: «La mammella del potere non ha mai avuto un poppante altrettanto ostinato e allergico alle distrazioni». Raccontano che nel '70, quando Colombo diventò presidente del Consiglio, un tabaccaio di Potenza riempì la vetrina del negozio con decine di scatole di due marche di sigarette: le President e le Colombo. E che tipo fosse lo ha spiegato al giornalista Guido Quaranta il barbiere che lo conosceva da bambino e lo aveva sbarbato per anni: «Aveva un pelo così duro che quando lo insaponavo per la seconda volta scoprivo piccole macchie di sangue sul pennel¬ lo». . . lì (A Modi sfumati e muscoli sotto il doppiopetto. Quando fu a capo del governo, Fortebraccio lo trattò male: «E' quello lì il presidente del Consiglio? Non riusciamo a persuadercene, perché Colombo sembra sempre uno del seguito». Ma uno del seguito non veste abiti come i suoi. Non fa il baciamano alle signore con perfetto inchino. Non concede interviste sdraiato su un divano nel suo studio alla Farnesina. E non è homo democristìanus così, fino in fondo: «Controllatissimo in tutte le sue espressioni - diceva Vittorio Gorresio - in tutti i suoi ricordi. Dice e ritira, e poi conferma e lascia in dubbio sulla marnerà giusta d'interpretare il suo pensiero». Gran navigatore, Emilio Colombo. Tanto da contendere a Giulio Àndreotti il primato di longevità politica. Stessa generazione, stessa dimestichezza col potere. «Entrambi talmente ambidestri o ambisinistri - dice Montanelli - da mettere in imbarazzo una pantalonaia». Mauro Anselmo Giulio Àndreotti (a sinistra) Vittorino Colombo (al centro) Emilio Colombo (a destra)
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