Borzov lo «zar» socialista

Borzov lo «zar» socialista Borzov lo «zar» socialista AGLIA rossa, capelli biondi, calzoncini bianchi, pelle bianchissima. E' il campione d'Europa e vuole vincere questa finale dei 100 metri ai Giochi di Monaco 1972: ci riesce senza problemi e quasi senza fatica, in 10" 14, con quel suo stile sobrio e potente che fa esultare i tecnici e disperare gli avversari, come un «robot» perfettamente programmato. E' Valéry Borzov, è nato in Ucraina, un po' tutti noi italiani diciamo sbagliando - che è «un russo» mentre è corretto definirlo «un sovietico». Sulla maglia c'è scritto Urss, una sigla che parla di Repubbliche socialiste mentre poi i giornali scrivono che lui è «lo zar delle piste». Non ha ancora compiuto 23 anni questo velocista dall'aria maestosa, freddo e composto in gara dal primo all'ultimo metro: tranne oggi, perché poco prima di arrivare sul traguardo alza le braccia, perde un po' della sua «aerodinamicità» da laboratorio. E il suo tempo risulta di 7 decimi più alto del 10"07 ottenuto nei «quarti»: gli basta per battere l'americano Taylor (10"24) e il giamaicano Miller ( 10"33). Tra quattro giorni Borzov vincerà anche i 200, diventerà uno dei grandissimi nella storia di Olimpià.vi |*jjÉ! ? TI' Antonio Tavarozzi

Persone citate: Antonio Tavarozzi, Borzov, Miller

Luoghi citati: Europa, Monaco, Ucraina, Urss