L'Italia gioca male? E allora può vincere di Ro. Be.

L'Italia gioca male? E allora può vincere Stasera a Valencia la Spagna è nettamente favorita: ma agli azzurri partire battuti può servire L'Italia gioca male? E allora può vincere Maldini accetta le scuse inviate dalla Federazione scherma BARCELLONA DAL NOSTRO INVIATO Ci sono tutte le premesse perché l'Italia del calcio venda cara la pelle, stasera a Valencia: sta giocando malissimo; è stata messa alla berlina dal suo presidente, Matarrese, e dagli altri membri della famiglia azzurra (schermidori, nuotatori); Sordo, squalificato, non potrà fare danni; l'avversario di turno è la Spagna, la squadra più in forma del momento (tre partite, altrettante vittorie; otto reti fatte e neppure una subita). Per rendere ancora più stuzzicante il paragone con l'Italia mundial di dieci anni fa, manca soltanto un dettaglio: il silenzio stampa. Tira aria pesante. C'è elettricità. E rispunta quella sindrome da accerchiamento che era tanto cara ai vittoriosi guerriglieri di Enzo Bearzot. Poco importa, anche se il gesto è stato formalmente apprezzato, che la federscherma abbia inviato una lettera al calcio e anche al Coni per scusarsi delle «parole di troppo» scappate a qualche spadaccino la notte di Italia-Polonia. Questa è la replica, garbata, di Cesare Maldini: «Hanno fat- Ieri sul podio della velocità donne, per l'Olimpiade della pista, c'erano la estone di cognome Salumae prima e l'olandese di cognome Haringa seconda. Peccato che la russa di nome Galina fosse stata classificata soltanto quinta, troppo lontana per combinare con le altre due un bel pranzetto. to bene, ma per me la vicenda era già chiusa e, comunque, non ci ha mai condizionati. Sono cent'anni che la gente tira in ballo i guadagni dei calciatori». Serpenti si annidano dovunque. Lo stesso presidente Matarrese trema all'idea che l'aborrito Maldini gli porti a casa, dopo il titolo europeo, anche una medaglia olimpica. Sarebbe davvero troppo. Quando giudica la Under, il presidente usa sempre l'accetta; quando dà i voti alla Nazionale di Sacchi (Arrigo), parte dall'otto. La Spagna di Vicente Miera è forte e favorita, come lo erano Argentina e Brasile al Sarrià. Quello che pretendiamo dai nostri, è un atto di maturità: testa sulle spalle e bando agli isterismi, alle provocazioni, alle ripicche. Nella speranza che dal groviglio di leggi e leggine scarabocchiate da Blatter non nasca il calcio-flipper: gli indizi sono molti e ogni giorno aumentano. Gli altri quarti di finale pongono di fronte Polonia e Qatar (nel deserto del Camp Nou), Ghana e Paraguay, Svezia ( Australia. Quest'ultima ha eli minato l'Olanda nelle qualificazioni e la Danimarca nel pri mo turno: teniamola d'occhio, per favore. Nel Ghana brilla il torinista Gargo, mentre la Svezia deve tutto, o quasi, a Brolin del Parma. Il clou, però, indubbiamente è a Valencia. Furie rosse contro neuro-azzurri: già si avwerte nell'aria il sapore di un'acre corrida. Gli' azzurri sono campioni d'Europa, ma i trofei, per recenti che siano, non scendono in campo. Più siamo sfavoriti, e meglio è. Mai dire mai, nei calcio. Specialmente alle Olimpiadi. E soprattutto se giochi con il cuore. [ro. be.]