Dal ciclismo l' oro che non t' aspetti di Gian Paolo Ormezzano

Dal ciclismo l' oro che non t' aspetti Lombardi acciuffa il titolo in extremis nella 50 km a punti Dal ciclismo l' oro che non t' aspetti BARCELLONA. Giovanni Lombardi, di cui pochissimi italioti dello sport conoscevano non solo la classe di pistard e - pare - anche di stradista, ma l'esistenza di ciclista, ha conquistato abbastanza drammaticamente, ieri sera al velodromo olimpico di Barcellona, la medaglia d'oro della 50 chilometri a punti, gara pasticciatissima, difficilissima, dove si muore di fatica ma anche di paura. Ha pedalato per 200 giri, ha avuto un aiuto in gara dall'australiano McGlede, che sempre sia lodato, e che i giudici hanno ammonito. Queste corse sono un po' come il palio di Siena, soltanto che si fanno gli accordi pedalando, in una lingua universale, e usando poca voce perché c'è bisogno di risparmiare il fiato. L'olandese Leon Van Bon, lui pure provvisto di forti alleanze, ha guidato la classifica sino a pochi centimetri dalla fine, dopo avere accumulato punti con fughe più che con volate. Ha scelto gli allunghi, mentre Lombardi sceglieva gli sprint, che erano ogni quattro giri, alcuni con punteggio doppio. L'ultima volata ha deciso il metallo. Dunque: erano in palio dieci punti al primo, sei al secondo, quattro al terzo, due al quarto, e Van Bon guidava con 41 punti, davanti a Lombardi con 38. Lo sprint veniva impostato e vinto dal belga Mathy. Amen. Ma Lombardi, arrivato addosso al belga ed al neozelandese McLeay a cinquanta metri dal traguardo, era riuscito, passando all'interno, rischiando molto, ad acciuffare il secondo posto. Andiamo ai rallentatore. Primo il belga, secondo l'italiano che passa a 44 punti, 38 + 6. Per il terzo posto, Van Bon si lancia all'esterno, rimonta quasi (ma il quasi verrà fuori dal fotofinish) McLeay, è convinto di avercela fatta - deve avere una specie di computer in testa -, di essere passato cioè a 47 punti, i 41 che aveva più i 6 del terzo posto. Gira sullo slancio e felice saluta la gente. Finisce il giro e basta già la visione al replay della volata per capire che no, McLeay ha tenuto il terzo posto, i punti per Van Bon sono due e non quattro, da 41 l'olandese passa a 43, Lombardi è oro. Esplosione, Lombardi, rea¬ lizza subito, ride, piange. Così si vince, così si perde un'Olimpiade. Un reclamo olandese per il passaggio audace, all'interno, di Lombardi viene respinto, l'azzurro è rimasto nel lecito, non ha sconfinato. Giovanni Lombardi rida all'Italia un oro della pista, allacciandosi a Pettenella (sprint) ed a Bianchetto-Damiano (tandem) di Tokyo 1964. In mezzo ci sono state soltanto le medaglie 1968 d'argento di Turrini sprinter e di bronzo del quartetto. Questo Lombardi, che ieri ha rinunciato a disputare l'inseguimento a squadre per dare tutto nell'individuale a punti, è nato a Pavia il 20 giugno 1969. Ha fatto il ciclista per via del forte soffio lombardo che alimenta questo sport come in nessun altro posto d'Italia. Ha esordito vincendo a Voghera, era pc ?o più che bambino. Ha vinto molto in pista, dove ha preso 6 maglie tricolori degli allievi, una degli juniores e una dei dilettanti, collezionando 50 maglie azzurre. Idem su strada, 72 volte, delle quali 18 quest'anno (e 5 sono stati i successi internazionali). E' pistard, stradista, passista, scattista. Ed è anche tennista e sciatore. Ha una fidanzata che si chiama Brunella e sta a Fiorenzuola d'Adda. Gareggia per la Domus '87 di Bergamo, ma presto passerà professionista con la Lampre Colnago, strada. Ha pure tenuta, sue tre tappe del Giro d'Italia dei dilettanti, lo scorso anno. Ha un traguardo, quello di fare soldi: e fa già il corridore di mestiere. E' arrivato addosso, con il suo oro felice (argento a Van Bon, bronzo a Mathy), al ciclismo italiano, allo sport italiano quando ormai era notte, nell'ultima gara dell'ultimo giorno della pista olimpica, che ad Atlanta 1996 sarà tutta diversa, di programma e di uomini (i professionisti). Prima erano state assegnate medaglie specialmente ai tedeschi: quella degli inseguitori, per Gloeckner, Lehamn, Steinweg e Fulst, con il tempo spaventoso di 4'08"791, alla media motociclistica dei 57,879, secondi gli australiani, terzi i danesi, quarti gli italiani Beitraini, Brasi, Cerioli e Trezzi (questi al posto di Lombardi) eliminati in semifinale dai canguri; quella dello sprint al tedesco Fiedler, in due prove «violente» su Neiwand australiano, terzo Harnett canadese e quarto il nostro Chiappa da Harnett battuto in due semifinali; quella dello sprint donne alla prima estone d'oro di questi Giochi, Erika Salumae; quella dell'inseguimento donne ancora a una tedesca, Petra Rossner. Lombardi ha sigillato la pista tutta, con un'impresa corsara. E' un bel biondo, alto 1,77, pesante 73 chili. Ha detto subito dopo la vittoria, prima frase per la storia: «Stavo male di stomaco, nella qualificazione sì che ero al mio massimo». Gian Paolo Ormezzano Giovanni Lombardi (sopra) ha dato ieri sera all'Italia la 2a medaglia d'oro dei Giochi. La squadra di Maldini (a lato) stasera contro la Spagna a Valencia deve evitare isterismi, ripicche, provocazioni e giocare col cuore.