Oggi a battesimo la Banca di Roma

Oggi a battesimo la Banca di Roma Carli consulente «internazionale» del colosso Oggi a battesimo la Banca di Roma ROMA. La leadership delle banche italiane torna nella capitale: oggi diventa infatti operativa la Banca di Roma, nata dalla fusione tra Banco di Santo Spirito e Banco di Roma. Il nuovo istituto, presieduto da Pellegrino Capaldo e diretto da Cesare Geronzi, si colloca al vertice della classifica creditizia nazionale scavalcando il San Paolo di Torino che in precedenza aveva superato la Bnl. Consulente per la finanza internazionale e per le iniziative all'estero è stato nominato Guido Carli, una scelta che assicura, come si legge in una nota, «le grandi capacità e l'esperienza dell'ex ministro del Tesoro e Governatore della Banca d'Italia in un settore di vitale importanza per il nuovo Istituto di credito italiano». Ma vediamo le cifre del colosso: 1200 sportelli sparsi su tutto il territorio nazionale con una copertura totale dei capoluoghi di provincia; una rete internazionale che tocca 18 Paesi; 24 mila dipendenti. Anche i volumi operativi sono da primato italiano: attività totali per 140 mila miliardi; patrimonio netto per 10 mila; raccolta totale per 107 mila miliardi (65 mila dei quali da clientela ordinaria); impieghi per 86 mila miliardi (59.800 con clientela ordinaria); utili lordi per 749 miliardi. La Banca di Roma a tutt'oggi costituisce l'unico esempio recente di fusione tra banche italiane di dimensioni mediograndi e di fatto costituisce l'applicazione più importante della legge Amato-Carli di riforma del settore creditizio. L'operazione parte quattro anni fa, quando l'Iri manifesta l'intenzione di cedere il Banco di Santo Spirito, di cui detiene il controllo: si fa avanti la Cassa di Risparmio di Roma che nell'autunno successivo ottiene il via libera dalla Banca d'Italia e nel gennaio '89 dall'allora ministro del Tesoro Amato. Il 20 aprile dell'89 la Cariroma di fatto acquisisce il controllo del Santo Spirito con il passaggio del 51% del capitale mentre il 23 maggio ne rileva la gestione: si conclude così la prima fase dell'operazione. Per il decollo del secondo stadio della fusione occorre attendere circa un anno e mezzo. Il 29 ottobre del 1990 l'Iri appro¬ va la nascita della Banca di Roma e lo schema che avrebbe affidato all'Istituto una partecipazione di minoranza (35%) nella holding di comando che sarebbe stata controllata al 65% dalla fondazione Cassa di risparmio di Roma e che avreb¬ be controllato Santo Spirito e Banco di Roma. Il 13 febbraio '91 il ministro del Tesoro Carli firma un decreto d'urgenza con il quale autorizza un aumento di capitale da 300 a 1000 miliardi per il Santo Spirito e la costituzione della holding Sipab, che nasce il successivo 28 febbraio sotto la presidenza di Pellegrino Capaldo. Di lì a breve il nuovo gruppo entra in contatto diretto con il mercato. Il 28 marzo il gruppo Cariroma esordisce al listino di Piazza Affari attraverso il Banco di Santo Spirito. L'8 aprile dello scorso anno parte il prestito obbligazionario da 600 miliardi organizzato da Mediobanca e dotato di Warrant per la sottoscrizione di azioni Banco di S. Spirito. Infine il 9 luglio scorso l'atto di fusione viene siglato, con efficacia 1° agosto: il conto alla rovescia per il via alla Banca di Roma è giunto al termine. [r. e. s.]

Persone citate: Carli, Cesare Geronzi, Guido Carli, Pellegrino Capaldo, Tesoro Amato

Luoghi citati: Mediobanca, Roma, San Paolo, Torino