Carreras: «lo alfiere della nuova Spagna»

Carreras: «lo, alfiere della nuova Spagna» Il tenore, che il 22 aprirà il Meeting dell'Amicizia di Rimini, parla delle sue conquiste artistiche e umane Carreras: «lo, alfiere della nuova Spagna» ConMisa Criolla sarà protagonista di «In cerca di Americhe» RIMTNI. José Carreras è raggiante: a Rimini per la presentazione del «Meeting dell'Amicizia» che aprirà il 22 agosto cantando la «Misa Criolla», coglie l'occasione per parlare della «mia nuova felice stagione», della «Spagna che con Barcellona e la Catalogna dimostra al mondo un nuovo volto. Una Spagna che si è scrollata di dosso il periodo nero del franchismo». Carreras, ambasciatore di cultura, parla anche delle Olimpiadi, di cui ha curato la direzione musicale e delle recenti polemiche con il tenore Alfredo Kraus «che hanno avvelenato una grande, bellissima manifestazione sportiva, ma che la stampa di tutto il mondo ha giudicato benissimo, dandole altissimi voti». Un Carreras in piena forma, nonostante la tracheite che l'ha colpito in questi giorni, ma che non gli impedirà di essere il protagonista del Meeting di Rimini. «La "Misa" è un'opera cui sono molto legato e che mi tocca profondamente: è stata la mia ultima incisione prima di affrontare il momento più difficile della mia vita. Un capolavoro in cui si cerca un dialogo tra pubblico ed interprete. Cantarla è sempre un'emozione, una soddisfazione artistica e umana, perché vi sono rappresentati diversi moti dell'animo: quello religioso, quello mistico e quello folcloristico». Il tenore catalano sarà il protagonista più atteso di «In cerca di Americhe», lo spettacolo, che si svolgerà nell'Arena Coliseum dell'autodromo Santamonica di Misano (ingresso gratuito), una sorta di «grande affresco del senso religioso del continente americano», che si inserisce in una particolare visione delle celebrazioni colombiane: «Il giallo, il nero, l'indio e il latino in cerca di Americhe». L'artista catalano parla poi della leucemia senza timore, come di un fatto lontano: «Nel periodo del trattamento contro la malattia ho avuto testimonianze di affetto da tutto il mondo, una vera e propria va¬ langa. E' stato commovente, e ha inciso molto per il mio morale. Così mi sono sentito in dovere verso tutti, verso la società civile, nel ricambiare in qualche modo quell'affetto e ho creato una fondazione per la ricerca su questo terribile male». E afferma: «I risultati sono confortanti, ma c'è ancora molto da fare: economicamen¬ te dal capitale iniziale di 10 milioni di dollari sfruttiamo gli interessi annuali che ne derivano. Cordina l'attività un comitato tecnico di cui fa parte il dottor Thomas di Seattle, che è anche Premio Nobel, lo specialista che mi ha curato». Lo spettacolo all'Arena di Rimini (il palcoscenico sarà dotato della stessa conchiglia acustica del Festival di Spoleto) avrà in Carreras l'ospite più at teso. Nella prima parte si esi birà il gruppo gospel di New Orleans «The Zion Harmoni zers», tra i più longevi d'Ame rica (si è costituito nel '39), poi si cambierà registro affrontando l'incontro tra cultura catto lica e musica popolare latino americana. «Navidad nuestra» e «Misa Criolla», scritte e dirette dal compositore argentino Ariel Ramirez nel 1963, avran no in Carreras un interprete d'eccezione. «Navidad nue stra» è articolata in quadri in forma di cantata sul tema della Natività, mentre «Misa Criolla» è un testo di musica sacra con parole in spagnolo, che privilegia i ritmi tradizionali sud americani. Carreras sarà accompagnato da un pianista, dal Cuarteto de los Andes (solisti di strumenti tradizionali andini, come il charango e la quena) e dai 140 elementi, argentini e italiani, del coro internaziona le Millenium, diretto da padre Gabriel Segade. Gianni Gherardi li tenore José Carreras protagonista del «Meeting» ha parlato della lunga malattia, delle polemiche sulla direzione musicale delle Olimpiadi e della nuova Spagna che ha «superato gli anni bui del franchismo»