Morto in miseria il papà di Superman di Paolo Passarini

Morto in miseria il papà di Superman Joe Shuster aveva 78 anni. Creò l'eroe dei fumetti nel '38, insieme con l'amico Jerry Siegal Morto in miseria il papà di Superman Cedette ingenuamente i diritti del personaggio, poi fu licenziato WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Superman è immortale, ma i suoi genitori, ovviamente, no. Joe Shuster, uno dei due padri dell'«Uomo di acciaio», così si chiamava il fumetto quando nacque nel '38, è morto ieri cieco e in miseria a Los Angeles. L'altro padre, Jerry Siegal, piange la perdita dell'«amico di una vita, di un grande artista e di un vero pioniere». Shuster e Siegal erano poco più che ragazzini e vivevano nelle campagne dell'Ohio quando cominciarono a coltivare il sogno di dare vita a un personaggio completamente nuovo per il mondo dei fumetti. In parte si erano ispirati a un romanzo uscito nel '30, Gladiator di Philip Wylie e in parte a un altro eroe dei rotocalchi, «Doc Savage» di Kenneth Robeson. Padri putativi della loro creatura, Shuster e Siegal trovarono giusto che Superman, nella realtà della finzione cui apparteneva, avesse due genitori adottivi, Jonathan e Martha Kent, che trovarono il frugoletto, presumibilmente abbandonato da un'astronave, in un sobborgo dell'immaginaria Smallville e lo battezzarono Clark. Clark Kent, finto americano medio con gli occhiali, in realtà soprannaturale creatura del pianeta Kripton. Con l'entusiasmo e l'incoscienza dei giovani, Shuster e Siegal vendettero subito i diritti di «Superman» alla casa editrice di fumetti «DC Comics», presso la quale erano impiegati. Del resto, allora, era una pratica piuttosto comune. Nel giro di pochi anni, «Superman» si rivelò un'autentica miniera d'oro, un'industria multimiliardaria, e i suoi due creatori, ormai meno giovani, decisero - era il '47 - di intentare causa alla «DC Comics» per ottenere più danaro. Così vennero licenziati in tronco. Quando, nel '75, uscì il film Superman, con Christopher Reeve nella parte di Clark Kent, Shuster era già cieco e viveva in un decrepito appartamento nel Queens, una delle più tristi periferie di New York. Nel giro di pochi mesi il film guadagnò più di 82 milioni di dollari, quasi 100 miliardi di lire. Allora la «DC Comics» finalmente si commosse e decise di assegnare a Shuster e Siegal un modesto ma necessario vitalizio di 20 mila dollari all'anno, meno di 25 milioni di lire. Così i due vecclù amici di Cleveland finalmente si riunirono per brindare. E una foto di quel giorno li ritrae, più anziani dei loro sessantanni, con in mano una larga coppa di pessimo spumante e sulla bocca il sorriso di una malinconica gioia. Paolo Passarini

Luoghi citati: Cleveland, Los Angeles, New York, Ohio, Washington