L'insidia dei pappataci

L'insidia dei pappataci LEISHMANIOSI L'insidia dei pappataci Trasmettono la pericolosa infezione SI chiamaflebotomo il piccolo moscerino che ha allarmato nei giorni scorsi l'Istituto Supcriore di Sanità. Il dittero, confuso spesso con la zanzara e denominato volgarmente pappatacio, funge da vettore di una grave malattia, la leishmaniosi. Il responsabile del morbo è un protozoo, la Lei shmania infantum, che vive come parassita nel tubo digerente del flebotomo. Le femmine del dittero si nutrono di sangue e possono trasmettere la malattia all'uomo, ai roditori, ai canidi e ad altri mammiferi perché il protozoo si colloca nella faringe del pappatacio, dove forma un tappo che viene iniettato al momento della puntura per permettere al sangue di essere ingerito. Le cronache di questi ultimi giorni testimoniano come la lAfishmaniu infantum, presente nel bacino del Mediterra neo, non risparmi neanche l'I talia. I focolai sono diffusi in buona parte della Penisola, dalla Liguria alla Sicilia. Quest'ultima risulta la regione più colpita, con trenta casi l'anno. Un'altra zona calda e la Campania, dove in dicci mesi si sono verificati diciassette casi, di cui due mortali. Il flebotomo [Phlebotomus paputasi), comune nelle nostre regioni nei mesi più caldi, ha l'aspetto di una piccola zanzara ricoperta da una folta peluria La sua puntura produce un do lore acuto seguito da intenso prurito. 1 protozoi così inoculati nella cute dei vertebrati vengono fagocitati dai macrofagi, gli spazzini deputati alla demolizione delle sostanze estranee penetrate in un organismo, e da altre cellule del sistema reticolo-endoteliale. Qui le leishmanie si moltiplicano, distruggono la cellula ospite e invadono nuove cellule. Questo meccanismo può portare in alcuni casi alla devastazione del sistema reticoloendoteliale e alla morte. Questa forma di leishmaniosi viscerali' porta nell'uomo un ingrossamento del fegato e del la milza, lebbre alta irregolare, deperimento e una forte diminuzione del numero di globuli rossi, piastrine e globuli bianchi. Le forme conclamale sono comunque piuttosto sporadi che e portano alla morte nel 75 per cento dei casi non curati. L'infezione può essere debellata con farmaci a base di antimonio. Fondamentale è però il riconoscimento dei sintomi per una diagnosi tempestiva. La caratteristica più preoc¬ cupante della leishmaniosi e di essere una zoonosi, cioè un morbo trasmissibile dagli animali all'uomo. Oltre ai roditori, un importante serbatoio dell'infezione e il cane, in quanto concentra a livello cutaneo un numero notevole di protozoi facilmente raggiungibili dalla puntura dei pappataci. Il flebotomo funge quindi da vettore e il cane da ricettacolo della malattia. Nel cane l'infezione conclamata porta, oltre ai sintomi presenti nell'uomo, ulcerazioni ut lo o, ulcerazioni cutanee localizzate soprattutto su narici e protuberanze ossee, versamento di sangue dal naso, forfora di color amianto, lesioni oculari, ipertrofia delle unghie ed ingrossamento delle ghiandole. Anche nel cane la malattia conclamata si verifica in modo sporadico ma costituisce la fmnta visibie di un iceberg fra le forme asintomatichc ben più diffuse. Essenziale è dunque il ruolo del veterinario, che riconoscendo la malattia può spezzare il ciclo biologico della Lcishmania prima che arrivi all'uomo. Nei casi in cui nel cane la terapia non dia risultali è consigliabile la soppressione o l'allontanamento dei soggetti in zone dove non esistano flebotomi. Vista la reale difficoltà di lotta agli insetti vettori, gli epidemiologici puntano sui programmi di profilassi. Luca Ansaldo Il flebotomo tu l'aspetto di una piccola zanzara ricoperta da una folta peluria

Persone citate: Luca Ansaldo

Luoghi citati: Campania, Liguria, Sicilia