Ecco la moda dell'oltretomba

Ecco la moda dell'oltretomba Thierry Mugler ha fasciato di veli neri e sexy le sue modelle, tra le quali Jerry Hall, moglie di Mick Jagger Ecco la moda dell'oltretomba Cè lo stilista di Madonna, choc a Parigi PARIGI. Molto prima che la sua giacca portata da Jack Lang all'Assemblea Nazionale facesse scandalo, Thierry Mugler era già una vedette del prèt-à-porter, le sue collezioni uno spettacolo provocatorio seguito da migliaia di fans come un concerto rock. In media cinquanta indossatrici, 200 modelli, qualche chilo di accessori e ogni possibile materiale scenico, luci, effetti speciali, animali, nudi, atmosfere monacali da convertire in mitologie luciferinc. Con Jean Paul Gaultier un principe dello show, capace di imporre nei tardi Anni Settanta la Figura di una donna spallata, teatrale e vistosa, gusto hollywoodiano ma con strutturali architetture. Per lui sfilano come indossatrici donne famose. In una delle ultime collezioni Ivana Trump ha fatto epoca, eppure questo coltivatissimo giovanotto che della moda ha fatto per anni un messaggio dell'evoluzione o del terremoto di un costume, presto considerato come il miglior creatore di moda francese ed il primo a disegnare una donna in lotta e conquistatrice, forte, sensuale e sexy, vende da anni abiti tagliati alla perfezione che si distinguono al primo sguardo, e come gli altri teatrali e folli incantano Madonna, da molto tempo sono i preferiti da Danielle Mitterrand. E l'altra sera a chiusura delle sfilate d'alta moda, Mugler ha mantenuto la provocatoria promessa fatta a marzo quando non sfilò come di consueto il suo prèt-à-porter riservandolo all'incontro di mercoledì all'Hotel Ritz. Ed è nata la moda d'oltretomba. Indossatrici dai visi spettrali, che ricordano i personaggi della famiglia Addams, hanno presentato una cinquantina di modelli, il cui colore dominante è il nero. Un nero macabro, ma sexy: gonne lunghe e strette- e spesso trasparenti, con spacchi vertiginosi e sedere al vento. Vestiti o corpetti con scollature profonde, seni appena nascosti da trasparenti camicette di chiffon di seta nera. Il motivo dominante è il corsetto: nulla di più femminile - dice Mugler , fa guadagnare ad ogni donna dieci centimetri in meno al giro di vita». C'erano anche modelli sadomaso, gonne lunghe in vinile cosparse di borchie e vestiti romantici, come quello ricoperto di pizzo nero, con una scollatura a cuore sulla schiena. Il susseguirsi di vestiti neri, misteriosi e talvolta macabri, è stato ogni tanto interrotto da modelli più vistosi, molto colorati, che sembravano usciti dal film «Guerre stellari». Ad esempio, una giacca a corsetto rossa, ricamata in velluto a finte cerniere lampo, assottigliata da una falda a punte volanti e striate di macchinature. Solo un'aria di famiglia corre da una giacca prét-à-porter a davanti incrociati su corto negligé in chiffon e la giacca in pelle nera, alta moda, collo e tasca in velluto rosso su gonna a creste. In platea Jack Lang, ministro della Cultura, e signora, Anouk Aimée e Francesca Dellera, il regista Oliver Stone, in passerella Jarry Hale e Julie Meumar, la prima «Catwoman» delle antiche gloriose serie televisive americane Hat man, la top model italiana Carla Bruni. Tra le indossatrici, Jerry Hall, la moglie del leader dei Rolline Stones, Mick Jagger. La presentazione congiunta di Mugler, modelli angelicati senza averne l'aria e demoniache fughe consuete, lo pone all'avanguardia di una presa siposizione che è nell'aria, ed ha già avuto, sebbene solo per gli abiti prét-à-porter, un segnale concreto con Robert Merloz ed il più completo assenso di Pierre Cardili, che da tempo offre alle donne abiti unici e abiti realizzati dalle sue industrie sparse in tutto il mondo, in un'unica sfilata. Usciti da uno stesso slancio creativo, alta moda e prèt-àporter, non ipotizzano due donne diverse, ma una sola, che di volta in volta può indossare un abito semplice, sexy c sportivo, audace e a seconda dell'occasione un abito realizzato in atelier, sobrio o straordinario. In effetti il colpo di testa di Thierry Mugler nella sua inedita quiete, traduce una nuova realtà, tecnica, economica e sociale che, limitando a due soltanto, in gennaio e luglio, le quattro odierne sfilate annuali, non solo permetterebbe di risparmiare tempo e denaro, ma, ormai evasi gli ordini di compratori in autunno e in primavera porrebbe in sintonia la stampa con le stagioni e l'offerta delle boutique, degli atelier. Lucia Sollazzo fi Due dei sexy abiti presentati da Thierry Mugler, lo stilista preferito da Madonna, alle sfilate francesi

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