Una telenovela paralizza le Russie

Una telenovela paralizza le Russie Nell'ex Urss ogni giorno 150 milioni di spettatori per «Anche i ricchi piangono» Una telenovela paralizza le Russie Strade deserte, silenzio nelle città: c'è Veronica Castro Per la soap opera la Moldova non oscura l'odiata tv russa MOSCA DAL NOSTRO INVIATO Anche il socialismo reale avsva le si"; «telenovelas». Solo che erano molto seriose. Del tipo «Diciassette attimi di primavera», dove una spia russa metteva in scacco la Gestapo, oppure, in tempi più recenti, «La Tass è autorizzata a dichiarare», dove il Kgb metteva in scacco una spia russa venduta agli americani. Roba tra il tenebroso e il didattico che, in mancanza d'altro, inchiodava ai teleschermi cento milioni di persone per volta. Poi è arrivato il capitalismo e, con esso, la prima «telenovela» vera. L'effetto è da overdose. A occhio e croce - dicono alla tv russa - qualcosa come lt0 milioni di persone si succhialo ogni seni i 45 minuti della puntata di «Anche i ricchi piangono:''.. E' ben vero che il serial brasiliano è ormai vecchio di 13 anni e Veronica Castro ha aggiunto nel frattempo una decina di centimetri alle sue circonferenze principali. Ma i russi non lo sanno. Del resto d> :ve trovare i dollari per comprare qualcosa di più «up to date»? E perché mai spendere di più visto che Mariana, la protagonista, la schiava d'amore, travolge gl'indici d'ascolto iungo tutti i fusi orari dell'ex Urss? Si narra che, quando il governo di Moldova, irritato per le informazioni «tendenziose» della tv russa, ha deciso di oscurarla, è stato sommerso di telefonate di protesta. Non erano solo quelle dei russofoni dell'Olire Dnestr. Migliaia di moldovi-roineni invocavano a gran voce «Anche i ricchi piangono». Così Chisinau è stata costretta a girare di nuovo l'interruttore. Si presume che, nelle ore di trasmissione, si spari di meno, così com'è certo che le apparizioni di Mariana hanno già fatto saltare i tubi dell'acqua a Perm, negli Urali. Troppa pressione, visto che nessuno si lava, nessuno cucina, nessuno fa niente. Impazziscono le valvole degli acquedotti, dei gasdotti e quelle delle ghiandole lacrimali. Un collega, arrivato al Cremlino nell'ora della puntata, a momenti entrava nel palazzo di Eltsin senza che nessimo lo fermasse. I miliziani, le lacrime agli occhi, stavano tutti girati verso il piccolo schermo. Il traffico automobilistico decresce a vista d'occhio in quei momenti di sogno in cui Mariana lotta per la sua felicità: a Mosca come a Vladivostok, a Khabarovsk come a San Pietroburgo si dimenticano le tristezze della vita, l'aumento dei prezzi, le cannonate che echeggiano fuori dalla finestra, gli assalti ai treni come nel Far West. Quelli che si muovono sullo schermo sono davvero ricchi, hanno le domestiche, non lavano i piatti, sembra che non lavorino mai, le loro preoccupazioni sono così deliziosamente vacue - esattamente come i loro dialoghi - che nei villaggi fangosi sulle rive del maestoso Angarà siberiano saranno tentati di pensare che laggiù, nel capitalismo, tutti vivono proprio così. E poiché anche qui il capitalismo arriverà inesorabilmente, come il destino, la mungitrice di Kemerovo si sente in diritto di farci un investimento emozionale. Più o meno come la casalinga di Abbiategrasso che guarda «Dallas». Giuliette Chiesa Veronica Castro, l'attrice messicana che interpreta «Mariana» in «Anche i ricchi piangono» (FOTO ANSA)

Persone citate: Eltsin, Giuliette Chiesa, Veronica Castro

Luoghi citati: Abbiategrasso, Khabarovsk, Mosca, San Pietroburgo, Urali, Urss