Tangenti, manette al «pupillo» di Craxi

Tangenti, manette al «pupillo» di Craxi MILANO. A pranzo con il sindaco Borghini, a cena a San Vittore. Arrestato per le tangenti a Milano Loris Zaffra, 45 anni, membro della direzione nazionale del partito socialista, consigliere comunale, considerato per lungo tempo uno degli «uomini» di Bettino Craxi a Milano. Anzi il suo pupillo. Per Zaffra le porte di San Vittore si sono aperte per le mazzette, alcune centinaia di milioni, legate agli appalti, alcuni miliardi, dell'ospedale Gaetano Pini. Concorso in corruzione aggravata è l'accusa formulata dai giudici di Tangentopoli. I fatti contestati si riferiscono al 1988 e al 1989, quando Zaffra ricopriva l'incarico di segretario regionale del partito. Incarico poi passato a Sergio Moroni, indagato per le tangenti, e successivamente ad Andrea Parini, anche lui transitato per San Vittore. Si tratta di una serie di appalti per la ristrutturazione dei laboratori di analisi dell'ospedale Gaetano Pini. Appalti miliardari affidati al consorzio «2 Pini» degli imprenditori Gabriele Mazzalveri e Fabrizio Garampelli, che da tempo hanno confessato tutto al giudice Di Pietro. A tirare in ballo davanti ai magistrati Zaffra è stato però Angelo Maria Gallinoni, presidente dell'ospedale, scarcerato 48 ore fa. A San Vittore, in diversi interrogatori, Gallinoni ha vuotato il sacco sulle tangenti passate per le sue mani ed E' accusato di «corruzione aggravata». Per Pillitteri seconda autorizzazione a procedere Tangenti, manette al «pupillo» di Craxi Zaffra arrestato dopo un pranzo col sindaco Borghini Loris Zaffra membro della direzione nazionale del partito socialista e consigliere comunale a Milano ferito non presenziare all'udienza, svolta a porte chiuse, ma rimanere a San Vittore dove sta scrivendo un libro sul futuro dell'economia. «Non voglio parlare di accanimento dei magistrati contro Ligresti - ha detto l'avvocato Ennio Amodio, uno dei legali del finanziere - ma c'è un trattamento differente. Forse per il nome, per la posizione che ha, o perché si pensa che possa dare qualche contributo». Secondo i suoi difensori Ligresti dovrebbe essere scarcerato perché non c'è più il rischio di inquinamento delle prove. Il costruttore ha già confessato di aver pagato mazzette per oltre un miliardo per gli appalti della Metropolitana. «Sembra di cogliere disparità di trattamento - ha proseguito il legale - tra gli altri equamente distribuite: a Zaffra per il psi, a Frigerio per la de, a Li Calzi per il pds e ad altri uomini politici ancora. Questi pagatori e incassatori sono già finiti in carcere, ma il filone su cui stanno indagando i giudici non sembra essersi ancora esaurito. L'arresto di Zaffra, avvenuto alla vigilia della partenza per le ferie con la famiglia, rischia di provocare un ulteriore terremoto sulla giunta a Palazzo Marino, messa insieme con fatica dal sindaco Borghini. In serata i carabinieri hanno perquisito gli uffici del psi in Comune. Ex assessore all edilizia popolare, all'ecologia e all'economato, pur senza ricoprire incarichi in questa giunta Zaffra è uno dei punti di forza della maggioranza. Ma il terremoto provo¬ cato da questo arresto numero 74 arriva anche a Via del Corso dove Zaffra ricopre l'incarico di coordinatore dei problemi si», dacali, dopo essere stato segretario regionale della Uil. Uno dei leader più in vista del garofano in Lombardia, Zaffra un anno fa era stato sfiorato da una imbarazzante vicenda di cene elettorali nell'hinterland milanese. Tra i commensali i) boss mafioso Gioachino Matranga, allora ancora in attesa della condanna definitiva della Cassazione per il maxiprocesso di Palermo. Intanto il costruttore Salvatore Ligresti, a San Vittore dal 16 luglio, attende la decisione del Tribunale della libertà, prevista sabato, sulla istanza di scarcerazione presentata dai suoi difensori. Ligresti ha pre¬ imprenditori sentiti e non carcerati e passati di striscio per il carcere, e la posizione dell'ingegner Ligresti, che per altro ha reso ampia ammissione. La pubblica accusa ha teorizzato che si può tenere in carcere una persona in attesa che emergano fatti nuovi». Infine altri guai per il socialista Paolo Pillitteri. Il Parlamento ha concesso la seconda autorizzazione a procedere contro l'ex sindaco di Milano già coinvolto nell'inchiesta sulle tangenti. La nuova richiesta riguarda il reato di abuso d'ufficio. Pillitteri, da sindaco, avrebbe favorito il presidente del Coreco Riccardelli facendogli avere alcune consulenze viziate da incompatibilità. Fabio Potetti

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