BIENNALE DI PROTESTE E COMPLOTTI

BIENNALE DI PROTESTE E COMPLOTTI VENEZIA CINEMA BIENNALE DI PROTESTE E COMPLOTTI CHE pasticci. La Mostra del cinema di Venezia compie sessantanni, li dimostra, e continua a far parlare di sé: conflitti, assenze misteriose, disordini morbosi, presenze minacciose, proteste sindacali, casi personali, risse & film. A Roma, la conferenzastampa che presenta il programma della Mostra '92 viene dichiarata chiusa e poi riaperta di corsa, ci si è ricordati che i giornalisti esistono e sono lì, «scusate, scusate, ci sono domande?»; il curatore Gillo Pontecorvo confonde fogli e titoli, il capo ufficio stampa della Biennale Adriano Donaggio non c'è e nessuno spiega perché, pure assenti ma furenti alcuni pioduttori i cui film non sono stati scelti per il concorso. A Venezia, i sindacati chiedono le dimissioni del segretario generale della Biennale avvocato Raffaello Martelli: «E' nell'interesse dell'ente concludere al più presto quest'esperienza, meglio se prima dell'inizio della Mostra del cinema, l'ente ai vertici ha bisogno d'un manager e attualmente non è così», dice l'assemblea dei dipendenti della Biennale iscritti alla Uil; le segreterie aziendali Cgil e Cisl sono d'accordo sulla necessità di «denunciare ancora una volta esempi della pessima amministrazione con cui l'ente è gestito da anni -, tanto da esser ridotto adesso «a una drammatica crisi istituzionale». A Venezia, il capo ufficio stampa della Biennale Donaggio (chefa parte della segreteria provinciale della Uil-Dep) dichiara alle agenzie di stampa che i sindacati hanno ragione e che i dirigenti della Biennale sono una vergogna: «Penso che l'avvocato Martelli sarà il primo a prendere l'iniziativa e a dare le dimissioni. Non si vede come possa continuare, vista la nettezza, l'ampiezza, la rilevanza LiettaTornabuoni CONTINUA A PAG. 2 QUINTA COLONNA

Persone citate: Adriano Donaggio, Donaggio, Gillo Pontecorvo, Raffaello Martelli

Luoghi citati: Roma, Venezia