Casiraghi è sicuro «Non mi sento out»

Casiraghi è sicuro «Non mi sento out» Finora il bomber mai nell'undici iniziale Casiraghi è sicuro «Non mi sento out» MACOLI* DAL NOSTRO INVIATO Il giochetto del giorno è capire se esiste o no un problema Casiraghi. L'esclusione dell'attaccante dalla formazione di partenza in tutte e due le partite che la Juve ha disputato, ha già fatto scattare il primo allarme. Tutta colpa di Trapattoni e dei suoi maledetti esperimenti, oppure siamo davvero vicini ad una svolta? Ognuno faccia le proprie scelte in attesa di ulteriori verifiche. Il Trap non gradisce: «Nessuno deve sentirsi tagliato fuori, tantomeno Casiraghi. Siamo in fase di studio, devo valutare tutti i giocatori». Fine del programma. In realtà, potremmo invece essere di fronte ad una svolta tattica importante. Casiraghi, infatti, si trasformerebbe in attaccante di scorta oppure ad uso casalingo, mentre in trasferta il peso offensivo potrebbe gravare soltanto su Vialli, con Baggio in appoggio. Senza dimenticare che Ravanelli sta facendosi largo a suon di gol ed incombe minaccioso alle spalle di tutti. Certo, con la miseria di sette gol nell'ultimo campionato, Casiraghi non sembra in una posizione inattaccabile, ma è anche ovvio che nessuno è mai stato bocciato dopo dieci giorni di ritiro. Gigi, costretto a convivere con una spalla ballerina che lo obbliga ad esercizi di potenziamento, la prende con molta filosofia: «Trapattoni mi ha spiegato che in questo momento deve dare maggior spazio ai nuovi. Dopo due partite non mi pare giusto sentirmi già escluso. Del resto nei miei confronti ci sono spesso state critiche ingenerose, ma chi sa di calcio la pensa in maniera diversa. Quindi non faccio drammi. La concorrenza, poi, non fa male». Allora accontentiamo Trapattoni e diciamo che il problemaCasiraghi per ora non esiste, anche se lo stesso attaccante si rende conto che c'è un ventaglio di soluzioni tattiche da valutare e che lui potrebbe pagarne le conseguenze comunque. Spiega: «L'idea di giocare con una sola punta in trasferta non è campata in aria. Vialli più Baggio ed il gioco è fatto. Ma come sempre sarà il campo a stabilire la verità. Come pure è da verificare se con Vialli, Baggio ed il sottoscritto la squadra non sia poi troppo sbilanciata. La storia insegna che tante punte non significano anche tanti gol». Come sempre è questione di equilibrio e Trapattoni in questo campo potrebbe dare lezione agli acrobati del circo Togni. Ma anche Casiraghi dimostra vocazioni funamboliche nel momento in cui ammette che «posso essere utile alla squadra anche senza segnare. Da Trapattoni ho imparato tanto, anche a lavorare per la squadra rinunciando al ruolo di goleador». Cosa non si fa per la pagnotta. Ma il rischio è che una forzata evoluzione tattica, o peggio, la panchina, lo allontanino dalla Nazionale. La maglia azzurra resta sempre al vertice dei suoi pensieri: «Sacchi mi stima, mi ha aiutato nei momenti difficili come ha fatto per Baggio», ricorda. Intanto c'è allarme per le condizioni di Galia. Oggi il giocatore ritorna a Torino per cercare di capire l'origine di continui attacchi febbrili, forse provocati da un virus. Allarme alla Juve Galia accusa attacchi febbrili e torna a casa Pierluigi Casiraghi tra i nuovi stranieri David Pian (a sin.) e Andy Moeller

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