Una stretta di mano beffa Maenza

Una stretta di mano beffa Maenza All'inizio della finale l'azzurro saluta Koutcherenko e l'ucraino ne approfitta per stenderlo Una stretta di mano beffa Maenza «Un gesto poco sportivo, ma io sono stato ingenuo» BARCELLONA DAL NOSTRO INVIATO Fregato all'italiana. La medaglia d'oro di Vincenzo Maenza, una di quelle «sicure», per usare il vocabolario del Coni, è sfuggita ieri sera per un colpo di furbizia di un ucraino, il che fa riflettere su come si sin davvero stravolto il mondo. Mai avremmo immaginato di sentire da un ragazzo sveglio e esperto com'è Pollicino la frase «è stato più furbo di me». Invece l'ha detta, spiegando come e perchè non e riuscito a vincere la sua terza Olimpiade. A Los Angeles, dopo il settimo posto di Mosca, la sua fu la vittoria della rapidità contro il tedesco Scherer, messo sotto di 12 punti in due minuti. E si disse che l'aveva favorito il boicottaggio dell'Est. Venne Seul, c'erano tutti quelli che contavano e Pollicino Eunse alla finale contro GÌ ab, ittendolo per sfinimento. Ieri Maenza non ce l'ha fatta contro un avversario di sei anni più giovane e di una spati.,a più alto. Oleg Koutcherenko l'aveva già battuto ai mondiali in Italia. Un 3-1 contestatissimo, per un colpo portato fuori dal tappeto. Ma Pollicino ha un'anima bianca, non sa trarre una lezione dalle fregature. L'ucraino lo ha sorpreso di nuovo. Quando l'azzurro ha allungato la mano in un gesto di amicizia, dopo un saluto formale, la Volpe dell Est ne ha approfittato per passargli un braccio dietro la schiena, sollevarlo da terra e farlo rotolare sul tappeto. Un'azione da tre punti che ha portato Koutcherenko all'oro. In dieci secondi. Maenza ha capito subito che non ce l'avrebbe fatta a rimontare. L'altro gli piazzava le mani in faccia, per innervosirlo e far passare i secondi. E quando per quattro volte Pollicino ha cercato di sollevarlo per girarlo sulla schiena, quello stava attaccato a terra come l'avesse incollato un falegname. Invano Maenza ha tentato di sfruttare l'eccezionale riflesso nella lotta a terra, quando bisogna avere la rapidità della mangusta che morde il serpente. Ma Koutcherenko è sempre riuscito a sfuggire, per 4' e 50" si è difeso, finché la sirena non gli ha detto che era arrivato all'oro. «Avrei fatto come lui - ha raccontato Maenza -. Ingenuo io a farmi sorprendere, ma che volete, mi sembrava una cortesia e lui ne ha approfittato». Lo rifarebbe? «Massi. Non è stato un gesto sportivo però c'era in ballo la medaglia ed è giusto che uno le provi tutte per vincere. Lui l'ha fatto. E alla fine gU ho pure detto bravo, perché bisogna saper perdere. Del resto non è detto che non mi avrebbe battuto anche senza la turbata. Si era appena all'inizio, lui è il campione del mondo, avrebbe inventato comunque qualche cosa». Gente strana questi del clan Pollicino. Capaci di ingoiare l'amarezza a cucchiaiate. Dei signori. Anche se non sanno cosa sia un frac. «Beh, sa, non sono uno che fa uno sport popolare»: Maenza non risparmia una battuta al calcio. Romanacci, lì vicino, ha spiegato all'infinito che avevano pariato per 20 minuti di quella possibile fregatura. Il rischio era perdere punti nei primi due minuti, in cui Oleg le avrebbe provate tutte, poi il match sarebbe stato nelle mani di Maenza, che ha più flato. «L'unica arrabbiatura è che gli avevo detto di fare attenzione all'inizio», le parole del et: ma è come la rampogna a un figliolo che ha ammaccato l'auto di famiglia. Si sono abbracciati i due. «O che si deve fare - ha sbottato Romanacci -, l'Olimpiade è un gioco, non una questione di vita o di morte come 1 ha messa qualcuno. E, mi creda, Vincenzo era nervoso. Gli dicevano che doveva vincere perché sarebbe entrato nella leggenda con i tre ori e che la spedizione a Barcellona dipendeva da lui e che la sua vittoria avrebbe sbloccatogli altri. Gliel'ha detto pure Gattai, la mattina. Gli vuole bene a Vincenzo perché fu lui a vincere la prima medaglia olimpica della sua presidenza». La carriera di Pollicino proseguirà, ha annunciato di voler vin¬ cere i Mondiali l'anno prossimo. «L'avevo promesso allo staff tecnico: se fossi entrato in medaglia avrei proseguito almeno fino ai Mondiali, l'unico alloro che mi manca. Farò anche i Giochi del Mediterraneo. Del resto alzeranno il peso della categorìa di un paio di chili, lo porteranno al limite dei cinquanta e io ci posso rientrare senza tettagli sforzi di quest'anno. Sasterà perdere 5 o 6 chili». E se ne è andato verso il controllo antidoping e verso la prima bella mangiata dopo mesi di diete controllate, di digiuni e di saune. «Ne valeva la pena. Ho preso ancora una medaglia dopo due ori. Non rimpiango nulla. Come non rimpiangerà Koutcheren¬ ko le fatiche per perdere 12 chili: io lo vedevo nella sauna, poveretto. Ha sofferto il doppio di me». Nella giornata si è inserita la sfortuna di Salvatore Campanella, il nostro uomo nei 90 chili, che ha perso la medaglia di bronzo senza potersi difendere dagli attacchi del turco Basar. Nell'incontro della mattinata con il greco Konstandinidis, il catanese aveva prevalso per 4-2 ma si era procurato uno strappo muscolare. Le cure non sono bastate, è tornato sul tappeto in condizioni disastrose: alla prima presa del turco, Campanella non ha più potuto reagire. U MESA: è il movimento offensivo utilizzato per contrastare e immobilinare l'avversario. Tutte le prese comportano, come obiettivo, di controllare l'avversario facendogli perdere l'equilibrio. Sia nella lotta libera, che in quella greco romana, sono tre le tecniche princi- !■ l'ingaggio |1) l'attacco 2) e la presa [3). TAPPETO: i lottatori combattono sopra un tappeto di 9 metri di diametro. La zona del combattimento misura 7 metri di diametro Al centro, [t metro di diametro] la zona di •passività». I combattimenti avvengono su tre tappeti differenti posti su una piattaforma di 42 metri per 15 sopraelevata da terra di 85 cm 9 metri Kl PWm. Un punto viene assegnato se: - si costringe l'avversario con la schiena al tappeto; - si passa da sotto ad una posizione predominante sotto stretto controllo, - si applica una presa corretta senza che l'avversario tocchi il tappeto con la lesta o le spalle Due punti vengono assegnali: - se un concorrente costringe l'avversario a rotolare sulle spalle mentre sta applicando una presa; - se l'avversario rotola da una parte all'altra per formare un ponte usando i gomiti o le spalle. Tre punti vengono assegnati se: - si pota l'avversario dalla posizione eretta ad una immediata posizione di pericolo. Cinque punti vengono assegnati quando: - l'avversario viene messo sotto stretto controllo, perde il contatto con il suolo, descrive in aria un'ampia parabola e viene messo a terra direttamente in posizione di pericolo di schierala PUITI0! PÈBALIT»': il risultalo di un incontro viene convertito in una clas¬ sifica a punti secondo una tabella ufficiale. EUMÉAZWK: i concorrenti vengono eliminati dopo 2 incontri persi. I round eliminatori continuano tinche rimangono in gara solo 3 concorrenti.

Luoghi citati: Barcellona, Italia, Los Angeles, Maenza, Mosca