Parigi s'inchina alla semplicità di Saint Laurent

Parigi s'inchina alla semplicità di Saint Laurent Lo stilista francese portato in trionfo, si è così vendicato degli onori tributati al «nemico» Merloz Parigi s'inchina alla semplicità di Saint Laurent Catherine Deneuve, in tailleur rosa pallido, la più ammirata Anche Givenchy torna al passato, rinnegundo ogni stravaganza PARIGI. Cinquanta modelli per farci dimenticare quanto si è visto in queste giornate parigine - a italiane - dell'alta moda d'inverno. E Yves Saint Laurent, con l'imperioso distacco da ogni baruffa della cronaca, in una concentrata collezione, ha veleggiato nella calma dell'eleganza pura, atemporale e sempre di moda, magnificamente femminile e coerente con gli archetipi della sua vita di stilista. Le sue idee sono semplici e costituiscono un dono alle donne. Sia alle fedeli muse, alle attrici come Catherine Deneuve in tailleur rosa pallido, Zi/.i Jeanmaire intramontabile, presenti alla sfilala, sia alle dònne di ogni età, che nel mondo potranno guardare, ma forse aspirare, mediante un'ottima sarta della porta accanto, ad un tailleur tipico dell'autunno 1992 '93: la giacca in velluto di seta a coste, in nero, marrone, ma anche in blu cobalto su gonna appena svasata o diritta dello stesso tessuto e colore o in nero e una blusa in satin, in chiffon di tono forte o cupio, verde assenzio, fucsia, marrone. Naturami.ute questo modello di tailleur riappare in flanella rigata tennis in lana a costine o boucle, le bìuse stampate pantera come certi abiti morbidi, né lunghi, né coni, sotto mantelli in organza color antilope. I mantelli sono in realtà dei trequarti, a volume contenuto, in drap angora, in cachernere, si portano su pantaloni o gonne di velluto e la fantasia è tutta nelle bluse, ora in satin stampato tartaruga, ora in pizzo iridato, in crespo di seta. Non meno straordinari e di uno chic segretamente folle, gli smoking che di anni Yves Saint Laurent taglie in quel nero tessuto senza peso che si chiama appunto «grain de poudre», una carezza sul corpo in giacche, pantaloni e persino in quegli abiti-smoking che sono il massimo di un'altera partecipazione ai riti serali. Perché Vves Saint Laurent pensa a una donna viva a tutto tondo, nel lavoro e nel riposo e sa che la formula del tailleur può essere non soltanto liberatoria, ma trasposta in broccato lamé d'oro, in faille d'argento, può generare quel corto circuito di stupore e di pausa, esaltamente con una giacca in taffettà viola, su gonna color aurora e blusa in satin tinta ranuncolo. Colori tiepoleschi, talora sottolineati da tricorni veneziani di suprema grazia. Yves Saint Laurent, apparso in passerella non in perfette condizioni di salute, ha risposto così, con una collezione perfetta, tanto alla settimana dell'alta moda parigina, che a quanto la stampa. sia locale che estera ha contestato un'offesa a Saint Laurent da parte di Pierre Berger, avallando la collezione di Robert Merloz. Il coro delle proteste è stato unanime. Merloz non ha talento, ha detto la madre di Yves Saint Laurent, non valeva la pena di dare un dolore così grande a mio figlio. E molta stampa francese sottolinea che la sponsorizzazione di Merloz a cura di Berger, è avvenuta non con la sua fortuna personale, ma con quella della Maison Saint Laurent. Oggi, a chiusura della giornata parigina, sfila Givenchy. Altro mostro sacro, allergico ai mutamenti repentini, alle stravaganze stile Chanel. Tailleur a giacca allungata, spesso simile ad una tunica, gonna al ginocchio, leggermente svasata, che la sera può scendere al polpaccio, il nero più importante che mai, accanto al color mattone e nocciola, corallo e tante gradazioni vivaci ma dolci, quasi incipriate, del grigio-azzurro, del tiglio, rubino, smeraldo, ciclamino e blu mostarda. Lucia Sollazzo Claudia Schiffer, sfilata per Chanci e, a sinistra, una modella in lungo

Persone citate: Berger, Catherine Deneuve, Claudia Schiffer, Jeanmaire, Laurent Catherine Deneuve, Lucia Sollazzo, Pierre Berger, Robert Merloz, Vves Saint Laurent

Luoghi citati: Parigi, Saint Laurent