Il paese di Van Gogh sarà un quadro vìvente di Enrico Benedetto

Il paese di Van Gogh sarà un quadro vivente Auvers-sur-Oise, legge difende i paesaggi del pittore: case e prati intoccabili Il paese di Van Gogh sarà un quadro vivente PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Non toccate quel paesaggio, sembra un quadro. Auvers surOise - che ispirò Van Gogh, Daumier, Corot, Fissano, Vlaminck... - ha deciso di ancorarsi per sempre ai capolavori da cui trae fama. Nessun piano regolatore, nessuna iniziativa privata potrà ormai alterare la fi sionomia paesaggistica del borgo, rimasto dopo oltre un secolo - quasi eguale al modello. E' una decisione che fa storia. In Francia come ovunque, finora si tutelavano monumenti o bellezze naturali. Adesso arriva la protezione dello scorcio, il lealismo urbanistico all'ispirazione pittorica. Per secoli l'arte ha imitato la natura. Ora natura (e presenza umana) dovranno imitare l'arte: un bel contrappasso. E guai a chi sgarra: pioveranno multe. L'iniziativa di trasformare Auvers in «zppau», ovvero Zona di Protezione del Patrimonio architettonico ed urbano arriva dal Consiglio Comunale. JeanPierre Bequet, sindaco e parlamentare socialista, ha difeso la causa davanti alle autorità - il prefetto in particolare - che dopo qualche esitazione avrebbero dato il nullaosta. Così Auvers-sur-Oise si ritrova in una campana di vetro. Seimilaccntonove abitanti, trentasei chilometri appena da Parigi, è ancor oggi un raro angolo di quiete nella sempre più congestionala grande banlieue parigina. 11 fiume, l'Oise, vi disegna pacifici ghirigori, le scogliere fluviali attraggono visilatori come cento anni fa. E la luce, quella, non cambia. Bellissima, diafana e calda insieme, capace di creare magie sul morbido plateau che conduce al paese. Se ne innamorò per primo Daubigny, istallandosi su una chiatta lungo il fiume. Poi, man mano, arrivarono tutti gli altri. Non mancano, in Francia, rustici templi della pittura. Per esempio Honflcur, porticciolo in faccia a Le Havre, calamitava gli impressionisti. Ma Auvers aveva dalla sua la grande vicinanza a Parigi, in tempi di spostamenti difficili, e finì con l'imporsi. Nel suo vagabondare, Van Gogh - rientrato nella capitale a inizio 1890, dopo il soggiorno ospedaliero ad Arles e Saint Rémy-de-Provence - vi si installò sotto il vigile controllo del dottor Cachet. Il 14 luglio dipinge il municipio di Auvers, una tela dove la pittura raggiunge tensioni estreme. Da altre, come «Le champ de blé aux corbeaux», traspare un lirismo drammatica. E' l'ultimo Van Gogh, preso tra esaltazione, follia, cupe angosce. Il 27 dello stesso mese si ucciderà tirandosi un colpo. Da allora riposa nel piccolo cimitero comunale, all'ombra della chiesa che immortalò. Il tempio e le parti significative del centro storico erano già protette da tempo. Oltre ad avere un significativo valore storico-artistico, costituivano attrattiva sicura per i molti visitatori che ogni anno si concedono un pellegrinaggio vangoghiano. La scelta di «non tocca¬ re più nulla» li rallegrerà senz'altro. Meno felici sono i residenti, che si ritrovano a vivere in un paese-museo dove ogni piccola modifica richiederà ora lunghe autorizzazioni. Chi abita in luoghi non celebrati da Van Gogh & C. può star sicuro che le cose andranno lisce. Ma agli altri la tutela paesaggistica fiotrebbe complicare non poco 'esistenza. Quanto ai contadini, l'obbligo di fotocopiare Van Gogh non si applica alle colture. Ma se lasceranno i girasoli e i campi di grano, tanto meglio. Enrico Benedetto >AUYERS SUCCISE HH"B 7^ wnHìi Km •NANTES TOURS GIGIONE ERS CCISE Uno scorcio del ta chiesa di Auvers-sur-Oise ritratta da Vincent Van Gogh vicino alla quale è stato poi sepolto

Persone citate: Daumier, Van Gogh, Vincent Van Gogh, Vlaminck

Luoghi citati: Arles, Francia, Le Havre, Oise, Parigi