Tutti lontre la dc, la Malfa chiede la crisi di Maurizio Tropeano

Tutti lontre la dc, la Malfa chiede la crisi Tutti lontre la dc, la Malfa chiede la crisi Rifondazione occupa la Camera, psi e pli difendono Amato ROMA. Fuoco incrociato sul bersaglio de. Alleati di governo e partiti d'opposizione sparano insieme - i secondi con l'artiglierìa pesante -, su quello che tutti hanno interpretato come il tentativo di scaricare all'esterno le contraddizioni interne allo scudo-crociato. Poi però quando si parla del futuro del governo Amato i ruoli si differenziano di nuovo. Così mentre il presidente della Camera Napolitano invita Amato a presentarsi subito alla Camera (lo farà oggi) - «il gesto di Scotti ha un chiaro significato politico e richiede un chiarimento», - le opposizioni passano all'attacco. Per il pds Occhetto chiede al primo ministro di verificare in Parlamento l'esistenza della sua maggioranza. La Malfa e Garavini vogliono la crisi e Rifondazione comunista occupa in segno di protesta l'aula di Montecitorio. Liberali, psdi e socialisti invece stendono un cordone di protezione intorno ad Amato. Giusi La Ganga, capogruppo psi alla Camera, non ritiene che le dimissioni di Scotti possano avere effetti letali per il governo. E la de? Sorpresa e disorientata incassa; si appresta a regolare i conti interni e cerca, attraverso il capogruppo dei deputati Bianco di assicurare gli alleati: «La de conferma il pieno e leale appoggio al governo». Durissimo Giorgio La Malfa: «Non si può sostituire un ministro degli Esteri senza una crisi di governo e non ci sono quindi le condizioni per proseguire un dibattito parlamentare nel momento in cui si preannuncia una crisi di questo genere. E' una materia che non può essere risolta attraverso la sostituzione del ministro». E il segretario pri prevede gravi conseguenze: «Un Paese che ha una condizione di fragilità come la nostra con le dimissioni del ministro degli Esteri finisce in una condizione di impossibilità». Occhetto (pds) è indignato: «Quella che era stata annunciata come una grande novità istituzionale è apparsa per quella che era: la incompatibilità tra mandato parlamentare e incarico di governo decisa dalla de era cioè, purtroppo, solo un trucco. Un trucco dietro il quale si vede una de lacerata e che mette il governo in grave difficoltà, in un momento estremamente difficile per il Paese». Dure anche le altre opposizioni. Rifondazione chiede a gran voce la crisi di governo mentre il verde Rutelli giudica la situazione «di una gravità senza precedenti». Novelli (Rete) se la prende con Forlani: «Non capisco l'indifferenza del segretario de, quasi si trattasse delle dimissioni di un assessore di Moncalierì». Anche Fini (msi) parla di faide interne alla de. E la maggioranza? Cerca almeno di salvare Amato. Dice La Ganga: «Il governo è assolutamente incolpevole in tutta questa vicenda. Anzi, rischia di es¬ sere coinvolto in una situazione imbarazzante per responsabilità di chi ha avviato e condotto una vicenda che, a questo punto, gli si ritorce contro». Sarà Amato la vittima illustre? «Non credo vittima • dice La Ganga -. E' messo in una situazione di imbarazzo. Non credo di più». E il segretario pli Altissimo invita Amato ad «andare avanti. La cosa peggiore che potrebbe succedere è che questa vicenda costituisse un intoppo nel camminino del governo o, addirittura, una riapertura di una crisi che farebbe precipitare il Paese nel definitivo caos economico e in una caduta della credibilità intemazionale». Maurizio Tropeano

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