Residenze fasulle per i cacciatori

Residenze fasulle per i cacciatori Inchiesta in Alta Val Susa, documenti sequestrati all'assessorato Caccia e Pesca Residenze fasulle per i cacciatori C'è chi dice: «Sa, anche le doppiette votano» La denuncia presentata alla procura di Torino Inchiesta sui cacciatori del «Comparto alpino Alta Val Susa» con sequestro di documenti all'assessorato Caccia e pesca della Provincia e controlli nei comuni. S'indaga sui cacciatori che ottenevano residenze di comodo in Alta Val Susa per sparare a cervi e camosci. L'inchiesta è stata avviata dal sostituto procuratore dottor Patrono, dopo che Mario Piodi di Venaria, esperto internazionale del Cic (Consiglio internazionale caccia e ambiente), ha scoperto che vi erano discriminazioni per gli anziani cacciatori. In sostanza, non riuscivano ad ottenere i permessi. «Qualcosa non funzionava nel comparto 4 della Alta Val Susa - ha spiegato Piodi -: e ho voluto vederci chiaro. Comunque è il segreto di Pulcinella che in quella zona, e magari anche in altri comparti di caccia, siano avvenute cose strane». Così i carabinieri si sono recati all'assessorato provincia¬ le Caccia e pesca per sequestrare gli elenchi dei cacciatori di montagna, per confrontare le residenze dei disinvolti seguaci di Diana. Si presume che molti di questi, pur di sparare a cervi e camosci, sono stati disposti a carte false. Ciò tramite compiacenti impiegati comunali. E c'è il sospetto che tanta compiacenza non sia stata gratuita. Il Nucleo di polizia giudiziaria ha compiuto visite alle anagrafi dell'Alta Val Susa: Bardonecchia, Oulx, Sauze d'Oulx, Sestriere, per verificare le residenze dei cacciatori del Comparto alpino. «Sì - conferma Giuseppe Ferraris, imprenditore edile di Cesane, presidente del Comparto Alta Val Susa ci sono e ci sono state residenze fasulle. La vicenda dura da anni, e non riesco a bloccarla». Aggiunge Ferraris: «Le residenze vengono rilasciate da Comuni compiacenti. La commissione di gestione ha protestato in Provincia, dove si presentano le domande. Ho fatto presente il caso ai sindaci: hanno detto che tutto era regolare. Abbiamo sempre grosse pressioni perché vengano accettate persone di Torino e della cintura. Sa, anche i cacciatori votano». Il Comparto alpino dell'Alta Val Susa è molto ambito dai cacciatori di montagna. Su 50 mila ettari vi possono sparare in 575 cacciatori: uno ogni 90 ettari circa. Ma le doppiette sono state sempre molte di più. «Negli anni addietro anche 700 - ha precisato Ferrari • : ma ora tendiamo a ridurre i cacciatori. Ne abbiamo accettati 610: due terzi sono residenti; l'altro terzo proviene da Torino e cintura. Termina Ferrari: «Sono anni che questa situazione l'abbiamo sul gozzo». L'iscrizione per sparare a caprioli, cervi camosci e cinghiali nell'Alta Val Susa costa 205 mila per i residenti e gli estranei, 150 per i residenti agricoltori. I capi da abbattere sono 700 l'anno. Giuliano Dolfins Cervi e camosci sono preda ambita dei cacciatori disposti a fare «carte false» per poter soddisfare il loro hobby I capi da abbattere sono 700 l'anno «Da tempo si conosce la situazione»

Persone citate: Ferraris, Giuliano Dolfins Cervi, Giuseppe Ferraris, Mario Piodi, Patrono, Pesca Residenze, Piodi

Luoghi citati: Alta Val Susa, Bardonecchia, Oulx, Sestriere, Torino, Venaria