Dimezzati gli aborti di Beppe Minello

Dimezzati gli aborti In Piemonte rispetto all'82 sono diminuiti del 41,2 per cento Dimezzati gli aborti «Pochi anche quelli clandestini» Le interruzioni volontarie di gravidanza, dall'82 al '91, sono diminuite in Piemonte del 41,2 per cento: da 22.586 interventi a 13.277. Nello stesso periodo sono diminuite anche le nascite (da 38.525 parti dell'82 ai 33.666 dell'anno scorsoi. Il confronto del dato piemontese con quello nazionale (una diminuzione degli aborti pari al 29,4 per cento nello stesso arco di tempo) evidenza *un innegabile miglioramento del comportamento della popolazione - dice l'assessore regionale alla Sanità, Eugenio Maccari, psi - nei confronti di una paternità e maternità consapevole e responsabile». Negli ultimi anni, inoltre, il numero dei figli d'ignoti in Piemonte non è mai stato superiore alle 40 unità: nel '91. ad esempio, sono stati segnalati al Tribunale per i minorenni 37 casi. «Di questi - spiega l'assessore regionale all'Assistenza, la de Emilia Bergoglio - in un solo caso il bimbo è stato abbandonato, tutti gli altri sono figli di madri che hanno partorito in ospedale, assistite e seguite da operatori socio-sanitari». L'applicazione della legge sull'aborto in Piemonte e l'assistenza alle gestanti che non intendono riconoscere i figli sono stati gli argomenti che hanno aperto, ieri, il Consiglio regionale. A provocare l'intervento dei due assessori sono state le interrogazioni di Lega, Rifondazione e dell'Antiproibizionista Cucco, a fine aprile, sull'onda delle polemiche suscitate dall'iniziativa del Movimento per la vita di Casale Monferrato di riesumare la «ruota» per accogliere i neonati abbandonati. Cucco in particolare aveva chiesto un'apposita seduta del Consiglio sull'applicazione della legge «perché l'assenza di indicazioni serie e valutazioni obiettive dà adito a speculazioni ed a rimedi peggiori del male». «Con questo - dice oggi non siamo favorevoli all'interruzione di gravidanza, ma all'applicazione della legge, l'unica strada per eliminare l'aborto clandestino». Sugli aborti clandestini Maccari ha sostenuto l'impossibilità di avere dati precisi. «Resta il fatto - ha aggiunto - che il fenomeno della clandestinità è tuttora presente, non solo in Italia ma in tutti i Paesi del mondo, anche in quelli con lunghe tradizioni di legalizzazione dell'aborto. In Italia il fenomeno è stimato in 85 mila casi nel 1987 e di 72 mila nel '90: di questi ben il 70 pei cento al Sud, dove la presenza dei servizi pubblici, sia per l'intervento di interruzione di gravidanza, sia per quanto riguarda i consultori, è più carente». Considerazioni confermate anche al Sant'Anna, l'ospedale ginecologico nel quale ogni anno si effettua un terzo di tutti gli aborti del Piemonte: 4572 nel '91, mentre negli altri reparti di ostetricia di Torino e provincia IMauriziano, Martini, Maria Vittoria e Moncaiieril se ne ese¬ guono complessivamente 15002000. «La ragione principale della diminuzione degli aborti - dice il direttore sanitario, Giorgio Martiny è da ascrivere a una maggiore conoscenza delle tecniche contraccettive; ma anche il buon funzionamento dei consultori ha il suo peso». A oltre dieci anni dall'entrata in vigore della legge, l'obiezione di coscienza dei medici resta elevata (al Sant'Anna sono obiettori 58 sanitari su 107) «e ai motivi etici personali tipici di un decennio fa - dice il dottor Martiny - si aggiungono ora anche quelli legati alla "sgradevolezza" dell'intervento. Ci sono medici che si sono dichiarati obiettori dopo aver effettuato per anni interruzioni di gravidanza». «Inadeguata e anacronistica» sono gli aggettivi usati da Maccari per definire l'iniziativa di Casale «anche se - ha aggiunto episodi quali quelli dei neonati abbandonati nei cassonetti sono da ritenersi "eventi-sentinel*. " che devono far riflettere, pur rappresentando un'eccezione». «L'iniziativa del Movimento per la vita a Casale - ha aggiunto l'assessore Bergoglio - può essere vista come una provocazione nei confronti delle istituzioni pubbliche che devono impegnarsi di più nel sostenere e informare dei loro diritti le madri che non intendono riconoscere i figli. Solo così non abbandoneranno i bambini sulla strada». Beppe Minello

Persone citate: Bergoglio, Emilia Bergoglio, Eugenio Maccari, Giorgio Martiny, Maccari, Martiny