Anche l'Inghilterra ha i suoi Abbagnale di Marco Ansaldo

Anche l'Inghilterra ha i suoi Abbagnale Carmine e Giuseppe superano il turno vincendo con autorità la batteria del «due con» Anche l'Inghilterra ha i suoi Abbagnale / fratelli britannici Searle sulla strada desìi azzurri BANYOLES DAL NOSTRO INVIATO Fratelli è meglio. Lo dimostrano gli Abbagnale, che ieri hanno vinto la loro batteria e la paura di non saper essere più se stessi, e lo confermano Grog e Jonathan Searle, gli yuppics sulla strada dei Fratelloni azzurri. Sono stati loro, i Brothers del Surrcy, a impressionare più di tutti nelle qualificazioni del «due con»: la loro progressione negli ultimi 500 metri è stata devastante, in un attimo hanno risucchiato la barca dei romeni, che avevano quasi due secondi di vantaggio, e si sono imposti con il miglior tempo della giornata: 6'54"31, contro il 7'00"62 degli azzurri campioni olimpici. Non è detto che la medaglia di Barcellona sia ormai un fatto privato tra gli Abbagnale e i loro omologhi d'Inghilterra: ci sono sempre i polacchi, qualificati anch'essi per la semifinale di venerdì, e dal ripescaggio riemergeranno gli armi migliori, a partire proprio dalla Romania. Però è suggestiva l'ipotesi che la decisione finale possa passare attra verso una guerra di famiglie, come in una grande saga: gli ingle si più giovani e cresciuti nel be nessere della buona borghesia britannica, gli Abbagnale figli di un Meridione contadino, ragazzi che hanno conosciuto nei campi di carciofi quanto sia bassa la terra. Giuseppe e Carmine che ogni mattina vogano tra i rifiuti nell'acqua di Castellammare prima di correre in ufficio; Grog e Jonathan che provengono dall'«otto», adorano guidare le Land Rover, frequentano buone scuole e dirigono l'armo di Oxford nella tradizionale gara contro Cambridge, la nobiltà del remo. Staremo a vedere cosa succederà più avanti. Intanto prendiamo nota che gli Abbagnale hanno fugato molti dubbi sorti dopo la prestazione negativa di Lucerna. «Non sono più ottimista né più scettico di prima», ha commentato Giuseppe dopo la prova, nascondendosi dietro alle incertezze di questi giorni: la novità dei remi («potevamo partire meglio, non abbiamo ancora perfezionato la tecnica»), qualche acciacco alla schiena e la forza degli avversari, che, figuriamoci, non sono mai stati tanti e così forti. In realtà il Fratcllone numero Uno ci è sembrato assai più rinfrancato che alla vigilia. Giuseppe ha confessato che gli otto secondi di distacco rimediati in Svizzera contro i polacchi avevano rannuvolato il suo cielo. «Dovevamo capire se era¬ no il frutte di una coincidenza oppure sh fotografavano una situazione reale. Ora sappiamo di essere ancora tra quelli che lotteranno per l'oro». Il successo di ieri lo conferma. Gli Abbagnale non sono partiti piano, però hanno patito lo sprint folle dei lituani e, in parte, degli Usa. Terzi ai cinquecento metri, gli azzurri hanno incrementato il ritmo aggiungendovi una spinta impossibile agli altri. A metà percorso il distacco era limitato a 25 centesimi, in un lampo gli Abbagnale hanno completato l'inseguimento e non c'è stata più storia, tanto che nel finale hanno frenato un po' L'iniezione di fiducia è stata forte. Tanto che Giuseppone ha ritrovato persino la voglia di scherzare sul cranio rasato del suo timoniere. Di Capua: «Si è rapato all'aeroporto perché il nostro barbiere si sarebbe rifiutato di farlo - ha raccontato -. La moglie non ne sapeva nulla e quando l'ha visto in tv ha telefonato per chiedergli che cosa teneva nella testa. Ma per me non cambia. Che si levi i capelli o che diminuisca di peso sono sempre 50 chili che io devo portare sulla barca». La giornata del canottaggio italiano si è chiusa con un buon bilancio. Il quattro di coppia, crede dell'armo che vinse a Seul, si è piazzato secondo dietro ai tedeschi, ai quali ha concesso troppo, senza riuscire a rimontarlo nel finale di una prova comunque incoraggiante per le ambizioni di medaglia. In semifinale è arrivato anche il «quattro senza», con un altro del clan degli Abbagnale, il cugino Carmini! La Mura, figlio dell'allenatore dei Fratelloni. L'armo non ci pare pronto per il podio, ma voga con grinta: nella batteria più avvincente della giornata ha ceduto soltanto alla Spagna. Niente da fare invece per l'«otto», giunto quarto e in souplesse, per cui dovrà tentare oggi la strada del ripescaggio, come pure Marroncini nel «singolo». Marco Ansaldo

Luoghi citati: Barcellona, Cambridge, Castellammare, Inghilterra, Oxford, Romania, Spagna, Svizzera, Usa