Biglietti per pagare l'amore

Biglietti per pagare l'amore IL SESTO CERCHIO Biglietti per pagare l'amore BARCELLONA m Ak pubblica «El periodico», quotidiano di Barcellona. Sesso e Olimpiadi: contatto. Seguiteci. Due prostitute brasiliane hanno sconvolto il tariffario tradizionale, obbligando i ri spettivi clienti a pagarle, non in denaro, ma in biglietti olimpici. Una, la più focosa, avrebbe preteso un ticket per la finale del basket, quella che, salvo cataclismi, coinvolgerà gli americani del Dream Team. L'altra, meno passionale, si sarebbe accontentata di un'entrata per il nuoto. Il negozio, a dar retta al cronista spagnolo, sarebbe andato a buon fine. Cosa che restringe sin d'ora il campo d'identificazione dei possibili fruitori delle prestazioni amorose: dirigenti Ciò, molto probabile; atleti, abbastanza probabile, specie alla luce della riconversione in preservativi dei cinque cerchi olimpici (Benetton docet); giornalisti, meno probabile, e questo perché è già complicato reperire biglietti stampa, figuriamoci quelli normali. Se l'idea del baratto sesso-biglietti prendesse piede, ci ritroveremmo tribune solcate da maliarde viziose e formose, con le eccellenze espropriate in balia dello zapping televisivo. ~f UAN Antonio Samaranch, I presidente del Ciò, si muove 1 abitualmente a bordo di tfn'Audi blindata. Spessore della corazza, venti centimetri. A certi liv -Ili, l'andare sul sicuro è più importante del partecipare. Samaranch, però, è un «papa» che ha del fegato. Gli erano stati offerti mezzi di trasporto più moderni e più protetti, con blindaggi superiori ai quaranta centimetri. Li ha rifiutati per non far torto all'amico sulla macchina del quale si muove. CHE Olimpiadi sono, le Olimpiadi raccontate dai giornali sportivi di Madrid? Il fatto del giorno, ma non certo del secolo: stando, almeno, alla filosofia della vetrina e alla scansione delle pagine. Prendiamo, come esempio, il numero di «As» di ieri, martedì. In «prima», il richiamo della medaglia d'oro conquistata dal ciclista José Manuel Moreno è soverchiato graficamente dalla foto del Rcal Madrid che, lunedì, si è radunato al Bernabeu, atto introduttivo della nuova stagione. Passando all'interno, l'argomento privilegiato è ancora il Real, sviscerato in tutte le salse. E i Giochi? Calma: ancora calcio sino a pagina 16 (!), e poi, bontà loro, da pagina 17 in avanti, via al cosiddetto fascicolo olimpico. Morale: il regionalismo imperversa, sul Real Madrid, a Madrid, non si gioca nemmeno per scherzo. O non si scherza neppure per i Giochi, che è lo stesso. ARCHIVIATA la cerimonia d'apertura, si parla già di quella di chiusura, in programma domenica 9 agosto. Il piatto più appetitoso dovrebbe essere costituito dal fatto che, per la prima volta nella storia, gli atleti non sfileranno. Se ne staranno buoni buoni in tribuna, salvo poi essere «gettati» in pista al culmine della festa. Balleranno al ritmo delle «min bas» catalane. Gli organizzatori di Barcellona ci tengono a instaurare una tradizione propria: dopo il tripode acceso da una freccia infuocata, ecco l'ultimo vezzo, l'estrema «ribellione» a ogni genere di protocollo: passato e, possibilmente, futuro. La sfilata bis, del «tutti insieme appassionatamente», è stata abolita perché «generatrice di caos». Gli organizzatori citano, a esempio, le «marmellate» di Los Angeles e Seul. La verità è un'altra, e molto più terra terra: la Catalogna smania dalla voglia di lasciare una traccia nell'Olimpo. E visto che con gli atleti sarebbe un compito troppo arduo, largo alle cerimonie e ai produttori di riti: costano di più, ma sono più manovrabili. Itaxisti catalani hanno vinto una battaglia che ormai, in cuor loro, pensavano di avere perso. Potranno contare su parcheggi più numerosi nei punti caldi della città olimpica. Speriamo che adesso ne vincano un'altra, anche se ignorano di combatterla: quella di portare la gente dove vuole essere portata. Roberto Beccant ini

Persone citate: Bernabeu, Dream, José Manuel Moreno

Luoghi citati: Barcellona, Catalogna, Los Angeles, Madrid, Sesto