Popov affonda il mito Biondi

Popov affonda il mito Biondi Clamorosa sconfìtta del grande favorito nei 100 si, la più attesa gara del nuoto olimpico Popov affonda il mito Biondi Grande rimonta di Battistelli nei200 dorso BARCELLONA DAL NOSTRO INVIATO Nel giorno in cui la Spagna conquista il primo oro olimpico della sua storia con Lopez Zubero, nel giorno di Battistelli, dobbiamo dare la precedenza alla più nobile fra le specialità del nuoto. E' Alexander Popov l'uomo pesce. Il giovane russo di Volgograd, 20 anni compiuti a gennaio, ha mandato in frantumi il mito di Biondi, che dal 1985 non perdeva sui 100 una gara importante. In quella che potremmo definire una finale fra giocatori di basket ha vinto il meno alto: 1,97, longilineo, galleggia come un sughero, non fa onde, sembra una barca a vela contro i motoscafi. I giganti schiumavano: Biondi (2 metri) aveva preso la testa rispettando il suo ruolo di favorito, Borges il brasiliano (2,03) lo pedinava sposando l'acqua a palate con le sue mani enormi, Caron il francese (2,01) stava in agguato. Ma nella vasca di ritorno ecco Popov, sesto alla virata ma definito un killer per i suoi finali, andare sicuro all'appuntamento con la gloria e con il record europeo (49"02 da 49" 18). Nessuno dopo Biondi è ancora riuscito a scendere sotto il muro dei 49", ma Popov ci arriverà presto. Spiega il suo allenatore, Turetski, che il nuoto è come una danza e lui si è ispirato alle ballerine del Bolscioi per suggerire questo concetto all'allievo. L'ispirazione c'è, ma c'è anche un pochino di merito italiano in questa vittoria. Perché la squadra russa di nuoto, figlia di nessuno dopo la divisione dell'ex Urss e abbandonata a se stessa, è stata ospitata per tutto l'inverno in Italia, prima a Saluzzo da un grande appassionato di nuoto, Cuteri, poi a Poggibonsi. Svernando senza problemi, nutrendosi senza tirare la cinghia, i russi hanno potuto continuare gli allenamenti e qui a Barcellona stanno facendo sfracelli. Nel convulso finale della gara, mentre Biondi scivolava indietro stupito di non saper difendere nemmeno il secondo posto, ecco la rivelazione Borges, un brasiliano di San Paolo, andare a prendere l'argento davanti al francese Caron, ribellatosi per una volta al suo destino di perdente. Il futuro è di Popov ma anche di Borges, un'apertura di braccia, dicono due metri e 33, che fa impallidire quella del famoso «albatros» Gros; Borges studia all'università del Michigan e ha un allenatore americano, ma quando toma a San Paolo riceve i consigli di Manuel Dos Santos, che fu terzo a Roma '60 e anche primatista mondiale. Il Brasile dopo trent'anni ritrova un campione dello sprint. L'altra medaglia maschile della giornata ha fatto impazzire la piscina, anche se Lopez Zubero fino a ieri era guardato con molto sospetto dagli sportivi. E' nato a Jacksonville in Florida, parla poco e male lo spagnolo; ma ora tutti celebrano il campione dei 200 dorso come un fratello e un figlio. Il papà del dorsista, un medico, era emigrato in America nel 1954 per motivi politici c in Florida si era sposato con un'americana. Ha avuto tre figli, David, Julia e Martin; li ha considerati l'ultimo legame con la patria mantenendo per loro la doppia nazionalità. Il primogenito David fu terzo nella farfalla ai Giochi di Mosca '80 e la prodezza stimolò il ragazzino Martin, 10 anni. Fu subito bravo, subì pressioni per diventare statunitense, ma il padre tenne duro. E oggi la Spagna lo ringrazia. Martin Lopez Zubero non poteva fallire e ha preferito fare una gara prudente. Avanti piano, per uscire nei 100 metri finali. Forse ha un po' danneggiato Battistelli, perché l'azzurro, nella corsia a fianco, gareggiava su di lui e non ha probabilmente intuito la faccenda. Così Battistelli, appena ottavo a metà gara con un passaggio decisamente peggiore di quello che gli consentì di portare il record italiano a 1 '59" i 1, ha dovuto rimontare troppo da lontano. Era ancora settimo ai 150, poi la sua progressione ha fatto il terzo miracolo della carriera. Battistelli, dopo Sacchi, salva il bilancio del nuoto italiano che non aveva mai conquistato ai Giochi due medaglie con due atleti diversi. Ma dietro l'angolo c'è molta preoccupazione. Sacchi a fine anno si ritira, Lamberti ci sta pensando. Ieri Giorgio si è schierato sui 100 e ha realizzato un mezzo miracolo considerando che da mesi non si allena, tirando fuori dal cilindro un tempo decente (50'65). Ha detto che si prenderà due mesi di riposo e poi s'interrogherà. Speriamo che ritrovi serenità e stimoli. La squadra femminile statunitense, definita alla vigilia una corazzata, continua a essere silurata e sta affondando. Ieri è colata a picco la carta forse più sicura, quella Janet Evans che nei 400 sembrava non avere rivali. In realtà tutti avevano ignorato Dagmar Hase, una ragazza ventiduenne di Magdeburgo, ex Ddr, semplicemente perché si dedicava da pochi mesi ai 400 dopo essere stata una specialista del dorso (seconda ai Mondiali di Perth '91) e non aveva realizzato ancora tempi di rilievo. Janet Evans, ex bimba prodigio di Seul, si è fatta donna, a 21 anni è più in carne ma meno frenetica nell'azione. Ha perso un metro nell'ultima vasca e l'occasione di fare un bis olimpico nei 400 che gli Usa attendono dal '28. Regolare il successo della ungherese Egerszegi nei 100 dorso (secondo oro), e per finire record del mondo delle staffettiste americane nella 4x100. Gianni Romeo Nuovo record europeo (49"02) per il russo che dopo aver virato in sesta posizione ha sferrato uno dei suoi attacchi vincenti grazie ai quali si è conquistato la fama di essere un terribile killer dei finali di gara Mondiale della 4 x 100 donne americana Biondi (sopra) ha deluso le aspettative: è stato Popov (a sinistra) a trionfare nei 100 si. Lopez Zubero (a lato) ha dato alla Spagna il primo oro olimpico della sua storta nel nuoto. Ottimo bronzo per Battistelli (sotto)