Nasce la Consorzi Spa

Nasce la Consorzi SpaI privati entreranno nella ex Fedit che non avrà più natura cooperativa Nasce la Consorzi Spa Ismea: la bilancia alimentare cede VERONA DAL NOSTRO INVIATO E' fatui. La «Fenice» Federconsorzi rinasce dalle sue ceneri e dà il p.imo colpo d'ala. Gianni Fontana, neo ministro dell'Agricoltura, lo aveva detto che questo era uno dei primi punti in scaletta della sua agènda o ha mantenuto la promessa: i consorzi agrari ricostituiranno la loro rete, ma, ed è qui la grossa novità, apriranno le loro port* all'industria. Il ministro per quest'annuncio ha scelto di giocare in casa, nella sua Verona, prendendo come occasione la presentazione del rapporto Ismea sulle prospettive economiche del settore agroalimcnta re. Ma vediamo come funzionerà questa nuova struttura di serv;zi per il sistema agricolo. Innanzitutto una premessa: «Non chiamatela Fedit 2 - si raccomanda Fontana - in questa operazione non si guarda al passato, ma a qualcosa di assolutamente nuovo, ad una entità veramente rappresentativa dell'agricoltura italiana». Detto questo il ministro spiega che la rete dei consorzi agrari provinciali che fanno capo alla commissariata Federconsorzi sarà riorganizzata da «Agrisviluppo», una società che Fontana ha definito «privatistica, aperta all'industria e a tutto il mondo agricolo». Quindi il futuro dei consorzi agrari è quello di trasformarsi in Spa. Ma chi saranno i soci? «La quota di maggioranza in Agrisviluppo sarà lasciata agli stessi consorzi agrari provinciali - risponde il ministro - e le condizioni d'accesso per tutti coloro che intenderanno entrare nella società saranno definite volta per volta». Una netta apertura ai privati, comunque? «Indubbiamente - conferma Fontana apertura alle industrie, alle or- !;anizzazioni agricole, a tutti cooro che vorranno collaborare allo sviluppo di questa nuova realtà. Stiamo addirittura valutando l'opportunità di arrivare all'abrogazione della legge del 1948 che definiva, per i consorzi agrari provinciali, linee più di tipo cooperativo che privatistico». Aria di grandi cambiamenti quindi, una ventata che arriverà fino in via XX Settembre, dove il ministero dell'Agricoltura attende da tempo una riforma, che ormai è alle porte. Ma il tempo stringe, il molto lavoro che c'è da fare in agricoltura va fatto in fretta, perché il settore perde colpi. Dal rapporto Ismea-Prometeia presentato a Verona emergono infatti ombre preoccupanti sulle prospettive per l'anno in corso: la produzione dovrebbe rimanere pressoché invariata ( + 0,9%) rispetto al '91, ma il rapporto costi-ricavi prevede significative perdite per il reddito dei produttori agricoli. Questo avrà naturalmente riflessi profondamente negativi sugli investimenti, che nei primi mesi dell'anno sono scesi marcatamente, e sull'occupazione, per cui è previsto un calo del 4% circa. Altro punto dolente sono le importazioni di prodotti agro-alimentari, che le proiezioni Ismea indicano in netta accelerazione per il 1992 (il rapporto parla di un incremento, rispetto al '91, del 7% in quantità e dell'8% circa in valore). Anche le esportazioni dovrebbero aumentare, si stima del 13%, ma non potranno impedire un peggioramento del passivo della bilancia commerciale con l'estero, che dovrebbe toccare i 15 mila 900 miliardi, con un aumento del 2,6% sull'anno scorso. Vanni Coi irai o Sopra il ministro Gianni Fontana A sinistra Ray MacSharry riformatore dell'agricoltura Cee

Persone citate: Fontana, Gianni Fontana, Ray Macsharry

Luoghi citati: Verona