Anastasia, un mistero lungo 74 anni

Anastasia, un mistero lungo 74 anni Tra i resti della famiglia dello zar a Ekaterinburg non c'è traccia della principessa Anastasia, un mistero lungo 74 anni Nella fossa comune manca anche lo scheletro diAleksei Scoop in tv: nel '65 Nicola era vivo, io l'ho incontrato MOSCA DAL NOSTRO INVIATO La regina Elisabetta d'Inghilterra andrà a San Pietrobuigo per i funerali - con 74 anni di ritardo dello zar Nicola II? L'indiscrezione, trapelata dai giornali britannici, non viene smentita dalle fonti del ministero degli Esteri russo. Sembra anzi che - su diretta indicazione di Eltsin Buckingham Palace sia stato prudentemente contattato per saggiarne le reazioni in caso il governo russo decidesse di formalizzare l'invito. Tutto resta però ancora avvolto nel segreto. Il Cremlino avrebbe già dato l'assenso per solenni funerali di Stato - appunto a San Pietroburgo - della famiglia imperiale, trucidata dai bolscevichi il 16 luglio 1918. L'invito alla regina d'Inghilterra si spiega con lo stretto legame di parentela che legava le due famiglie reali. Nicola II era infatti cugino primo di Giorgio V, nonno di Elisabetta. Ma la decisione formale non è ancora stata presa e non lo sarà fino a che la speciale commissione medica • incaricata Ui accertare l'identità degli scheletri ritrovati l'anno scorso in una fossa comune in un bosco nei pressi di Ekaterinburg (ex Sverdlovsk) non depositerà le sue conclusioni. E la dìsputa sull'identificazione degli scheletri - dopo aver diviso gli espelli russi - resta aperta, per il momento, in attesa del responso di un autorevole gruppo di specialisti americani, chiamati d'urgenza a Ekaterinburg. Secondo il perito William Maples (direttore de1, laboratorio di identificazione umana dell'Università della Florida), non ci sono dubbi sull'identità dei resti di Nikola II e della zarina. Nella fossa altri tre scheletri sembrano corrispondere a quelli dei tre figli maggiori, Olga, Tatiana e Mattia. Ma - spiega Maples • «gli scheletri esaminati sono troppo alti per far pensare alla piccola Anastasia e, tra i resti esaminati, non c'è traccia del quinto figlio, Aleksei». Possibile che gli esecutori abbiano deciso di seppellire in posti diversi i due piccoli? E perché lo avrebbero fatto? La conclusione di Maples non sembra destinata a placare le polemiche. Il luogo della sepoltura - nel bosco di Cani nykh - fu scoperto nel 1979 in base ad una ricostruzione dello scrittore russo Ghelij Rjabov. A indicare il luogo esatto della sepoltura, nei pressi del villaggio di Koptjaki, era stato Aleksandr Avdenin. Per giunta, dal momento dell'individuazione della fossa a quello degli scavi, passarono ben dieci anni. Avdenin si era rivolto al presidente della regione di Sverdlovsk, Eduard Rosselia, con la richiesta di istituire un rigoroso sistema di vigilanza attorno alla zona, fino al termine dei lavori di esumazione. Che sono slati ufficialmente conclusi il 12 luglio del 1991, quando Rosselia dichiarò ai giornalisti che i 9 scheletri ritrovati erano «con alta probabilità» proprio quelli della famiglia dello zar. La frotta di Rosselia nel rendere note conclu¬ sioni non ancora verificate ha sollevato sospetti. Per altro, Ghelij Rjabov aveva elaborato, basandosi sui documenti bolscevichi, alcune diverse varianti, non una sola. Pochi giorni dopo le dichiarazioni di Rosselia, l'inquirente Vadim Viner - incaricato di un'indagine parallela dall'Unione Imperiale di Russia - aveva replicato seccamente che «le affermazioni di Rosselia non hanno valore giuridico Tinche non sarà stata effettuata una perizia intemazionale, secondo le regole, nel centro di calcolo dell'Interpol, in Canada». Altri esperti • citati dalla «Komsomolskaja Pravda» - avevano affermato che i resti trovati nella fossa di Ganinykh potrebbero appartenere alla famiglia di un fab¬ bricante di Ekaterinburg, trucidata dai bolscevichi in concomitanza con la famiglia imperiale con lo scopo di confondere le tracce e rendere impossibile un'eventuale opera di ricerca. Infine, ad aggiungere confusione all'incertezza, oggi la televisione russa manda in onda una «sensazionale» intervista che mette addirittura in dubbio la tesi della «fucilazione» dello zar. Nella popolare trasmissione «La Chiave» comparirà il pensionato Piotr Shubanov per raccontare in qualità di testimone oculare che Nicola II e la famiglia riuscirono a evitare la fucilazione e vissero in incognito nella regione di Vladimir. Lo zar - sempre secondo Shubanov, che afferma di averlo conosciuto - sarebbe mor¬ to di morte naturale nel 1965, non prima di aver avuto un altro figlio, che sarebbe in vita e si chiamerebbe Alessandro. Il folklore e le voci che circondano da anni questi ritrovamenti sono comunque un sintomo del fascino che la vicenda continua ad avere per lettori e spettatori russi. L'attenzione che vi dedica il Presidente russo (non inferiore a quella del sindaco di San Pietroburgo, Anatolij Sobciak) è una prova ulteriore della valenza politica del ritrovamento. Ora le conclusioni della perizia di Maples, per quanto ancora aperte ad altri interrogativi, sembrano indicare la fine dell'indagine e, quindi, la data del funerale. Eltsin - che come primo segretario del partito di Sverdlovsk, nei tempi di Breznev, diede l'ordine di demolire la casa degli Ipatiev, dove la famiglia dello zar aveva trovato la sua fine - ha scritto nella sua autobiografìa di «provare vergogna» per quella decisione. Ma si è giustificato dicendo che allora erano altri tempi e lui era un altro uomo. Oggi al centro dello spiazzo vuoto e livellato dove si ergeva la palazzina degli Ipatiev c'è una croce perennemente coperta di fiori e guardata notte e giorno da fedeli monarchici. Le autorità cittadine hanno già deciso di costruirvi una chiesa. A San Pietroburgo, quando verrà il giorno dei funerali, i sostenitori della monarchia mostreranno la loro forza. Giuliette Chiesa Il nuovo governo russo prepara funerali solenni per l'ultimo imperatore L'invitata più illustre sarebbe la cugina Elisabetta d'Inghilterra Il palazzo di Ekaterinburg dove 74 anni fa i bolscevichi massacrarono l'ultimo zar Nicola II e i membri della famiglia imperiale Una delle ultime Immagini dei Romanov Nicola II e Alektei tagliano la legna nel campo di prigionia siberiano di Tobolsk durante la Rivoluzione 0 r «1 »7. *" sa»»'*1 A sinistra la famiglia imperiale russa Sopra, Ingrid Bergman e Yul Brynner nel film "Anastasia- di Anatole Litvak

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