Fabbrica si trasforma in bomba

Fabbrica si trasforma in bomba Terrore a Signa in una azienda che produce solventi, quartiere isolato Fabbrica si trasforma in bomba Esplosione uccide un operaio <. -tri duesono gravi FIRENZE. In un attimo s'è scatenato l'inferno. Lingue di fuoco alle una decina di metri, una nube di denso fumo nero che prendeva alla gola, la paura di un'imminente deflagrazione per la presenza di nitro. E' in questo scenario da apocalisse che ha perso la vita un giovane operaio, Daniele Falconi, 25 anni, e altri due sono rimasti gravemente ustionati. Il colossale incendio è scoppiato alle 14,30 in uno dei locali dell'azienda Rindi, di proprietà di Carlo Andrei, un'azienda che produce collanti e solventi nella zona industriale di Signa, un Comune della cintura fiorentina. Per un guasto al regolatore di un mescolatore una grande quantità di solvente si è riversata sul pavimento del capannone dove stavano lavorando alcuni operai. Secondo le loro testimonianze sarebbe stata un'improvvisa scintilla a incendiare il liquido. Un attimo e i locali si sono trasformati in un gi¬ gantesco rogo. «Siamo scalpati racconta uno degli operai rimasto ferito solo lievemente -, ma Daniele forse non ce l'ha fatta. E' stato un momento di terrore e confusione. Fumo e fiamme dappertutto, non si riusciva più a respirare. Sono vivo per miracolo». Per Daniele Falconi, invece, il miracolo non c'è stato. Pare che l'incendio si sia propagato proprio dalla sua zona. Il giovane sarebbe stato avvolto dalle fiamme prima ancora di poter chiedere aiuto. Gravissime ustione in ogni parte del corpo hanno subito anche due suoi colleghi: Uvano Barboni, 38 anni, o Roberto Becherclli, 48 anni. In un primo momento sono stati portati all'ospedale di Torregalli. ma appena i medici hanno constatato la gravità delle loro condizioni hanno disposto il trasferimento al Centro Grandi Ustionati di Genova con due elicotteri. Per alcune ore tutta la zona intorno allo stabilimento è stata isolata. Chiuse le strade di accesso e deviato il traffico, impedito il passaggio anche ai pedoni. C'era infatti il fondato pericolo che si potessero verificare delle esplosioni. In una zona adiacente al capannone in fiamme, infatti, ci sono 11 cisterne piene di diluente alla nitro: 120 mila litri. Se il fuoco le avesse raggiunte sarebbe stata una catastrofe. Per fronteggiare l'incendio sono state fatte affluire squadre di vigili del fuoco da Empoli, Prato, Pistoia, Pisa, Lucca e Livorno, oltre alla mobilitazione generale di tutti gli uomini disponibili a Firenze. Particolarmente utili nell'opera di contenimento delle fiamme si sono rivelati gli speciali cannoncini sparascniumogeno. Solo in tarda serata i vigili del fuoco sono riusciti a circoscrivere l'incendio. Francesco Mattatili

Persone citate: Daniele Falconi, Rindi, Roberto Becherclli

Luoghi citati: Empoli, Firenze, Genova, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Signa