Agenti-killer, bufera a Pretoria

Agenti-killer, bufera a Pretoria Mandela esige un'inchiesta sullo scandalo dei neri arrestati e assassinati Agenti-killer, bufera a Pretoria Un medico accusa: ne uccidono uno alla settimana «Ho esaminato duecento cadaveri sfigurati dalle torture» JOHANNESBURG. L'African n.unni.il congress di Nelson Mandela ha chiesto che tutti i poliziotti sospettati di aver ucciso dei detenuti siano immediatamente messi sotto inchiesta: l'altro ieri, Jonathan Gluckman - uno tra i più autorevoli patologi sudafricani e acceso sostenitore del presidente Frederik De Klerk - aveva detto di essere certo che molti dei carcerati che muoiono in carcere sono assassinali dalle guardie e dai secondini. Le denunce di Gluckman si basano sulle autopsie condotte su almeno duecento vittime in pochi anni: in particolare, il professore ha sottolineato di essere rimasto sconvolto dall'analisi del cadavere di un giovane nero, che presentava «evidenti segni di pestaggi e torture». «Ho prove evidenti del fatto che la polizia tratta con crudeltà i detenuti», ha dichiarato lo specialista, le cui affermazioni hanno scatenato immediate e violenti polemiche, in un momento in cui il governo e le forze dell'ordine sono accusati di sistematiche violazioni dei diritti umani. Gluckman, che ieri ha rivelato di aver ricevuto minacce di morte, ha spiegato di essersi deciso a parlare dopo aver verificato che il governo di Pretoria «non aveva intenzione di muovere un dito» contro il len- to ma metodico eccidio compiuto da tanti agenti. Negli ultimi sei mesi, il patologo settantasettenne, infatti, aveva rivolto ripetuti quanto inutili appelli in privato al presidente e alle altre autorità politiche del Paese. Secondo Gluckman, la polizia sudafricana è ormai completamente senza controllo e uccide a sangue freddo almeno un sospetto nero alla settimana. «Non so come si possano fermare e non credo che il governo sappia come farlo». Il medico sostiene che i capi della polizia sono personaggi di «prima classe», ma che nemmeno loro possono far nulla contro pratiche sono così radicate alla base. Le accuse di Gluckman non sono cadute nel vuoto. La reputazione del medico - che, nel '77, partecipò alla famosa inchiesta sulla morte dei militante nero Steve Biko - e tale che la sua denuncia ha provocato subito la preoccupata reazione del ministro per la Legge e l'Ordine, Hcrnus Kricl. Egli ha reso noto che tutte le accuse «vengono studiate con grande serietà» e ha aggiunto che e stata ordinata un'inchiesta interna su ogni singolo episodio di morte di persone arrestate negli ultimi due anni. Come se non bastasse, la de¬ nuncia del famoso patologo sudafricano arriva proprio a pochissimi giorni di distanza dal rapporto di un esperto indipendente britannico sul massacro di Boipotang, nel quale si parla di «tremenda inadeguatezza e di incompetenza» dell'inchiesta ufficiale, condotta sull'episodio dalla polizia sudafricana. L'esperto Peter Waddington - docente di studi sulla giustizia penale all'università di Reading ha denunciato, in particolare, la tecnica investigativa delle forze dell'ordine, che si basa esclusivamente sulle confessioni. Questa tecnica - sostiene Waddington - non può non provocare dubbi sulla spontaneità delle testimonianze ottenute e, inoltre, ignora completamente ogni altro metodo di «ricerca delle prove». A Boipotang, dove sono stati massacrati quaranta neri, la polizia non si è presa nemmeno la briga di cercare e raccogliere impronte digitali e tracce di sangue. E i massacri, intanto, non sembrano fermarsi. Continua a fare vittime il conflitto tra neri appartenenti a fazioni rivali: nello scorso weekend almeno dicci persone sono morte nel Transvaal in numerosi episodi di violenza. le. st.] La polizia sudafricana è di nuovo sotto accusa per la sua brutalità |k>toa>)

Persone citate: African, Frederik De Klerk, Jonathan Gluckman, Nelson Mandela, Peter Waddington, Steve Biko, Waddington

Luoghi citati: Boipotang, Pretoria