Separiamo la passione dall'intolleranza di Michele Serra

Separiamo la passione dall'intolleranza LETTERA DI SERRA Separiamo la passione dall'intolleranza Caro direttore, pur avendo imparato - a mie spese - la quasi totale inutilità delle «precisazioni» sui giornali (e persino su un giornale corretto come il tuo) permettimi una breve ma sostanziale chiosa a quanto pubblicato sulla Stampa di ieri, a firma Flavia Amabile, a proposito della festa di Cuore a Montecchio. Prendendo spunto da un battibecco tra l'inviato dell'Avanti! Danilo Giuliani e Rina Gagliardi del Manifesto, avvenuto in uno dei tanti dibattiti della festa, e avendo come «fonte» proprio l'iracondo articolo di Giuliani pubblicato sull'Avanci.', Flavia Amabile riferisce ai tuoi lettori di un clima di «fischi, urla e insulti» e addirittura di un «assalto della banda di Michele Serra» all'inerme inviato dell'Avariti!. Su questa base, e su queste notizie, Amabile ha raccolto e trascrìtto le opinioni (ovviamente sorprese e indignate) di diversi commentatori telefonici, consentendo a Giuseppe Tamburlano di definire il pubblico di Cuore «fran- ?;e di fanatici» e al amoso Giusi La Ganga di rievocare il «brigatismo». Accipicchia! Se avessi paura delle polemiche non farei, naturalmente, il giornale che. faccio. Ma ci sono polemiche congrue (nel senso che consentono al pubblico di conoscere i termini del contendere) e polemiche di taglio così infimo da sottrarsi alla comprensione di tutti. Racchiudere in un normalissimo scontro verbale tra un giornalista (gradito ospite) e Rina Gagliardi (graditissima ospite) il significato di una festa che ha avuto duecentocinquantamila presenze e decine di interventi (politici e non) di persone assai difformi l'una dall'altra, è avvilente per tutti: per chi legge Cuore come per chi lo detesta. Sarebbe troppo facile, per me, citare Leoluca Orlando, che ha parlato della «straordinaria dolcezza» della festa. Preferisco citare Marco Pennella, che ha avuto modo di sperimentare soprattutto l'asprezza di parte del pubblico, sostenendo fino in fondo la parte (tremendamente impopolare in questi giorni) di strenuo avversario di Orlando: ma ha avuto modo di replicare ai molti fischi Michele Serr modi otter ottenendo, alla fine, moltissimi applausi. Perché la «faziosità» (del resto rivendicata) del pubblico di Cuore si è sempre inchinata di fronte alla dignità intellettuale e all'onestà culturale degli ospiti, anche di quelli che hanno sostenuto tesi opposte a quelle «di maggioranza» a Montecchio. E ne sei testimone anche tu, direttore, che hai sostenuto le ragioni della Fiat e degli imprenditori al cospetto di tremila presunti «brigatisti» e «fanatici» senza, mi pare, che nessuno ti abbia intimidito o trattato con intolleranza. Idem per Adriano Sofrì, che la sera dell'omicidio Borsellino ha fatto da contraltare a Nando Dalla Chiesa, dicendosi possibilista sulle «leggi speciali»; e per Romano Prodi, che ha sostenuto il capitalismo come «sola forma economica possibile», ascoltato, in silenzio, dalla solita piazza di «facinorosi» che, alla fine, gli ha rivolto molte e interessate domande. La verità è che c'è un solo, grande discrìmine che tiene separata la passione dall'intolleranza. Questo discrìmine è l'intelligenza. .. .lui compresa l'intelligenza di chi riesce a sopportare le critiche e le contestazioni e a ricondurle nel terreno - sempre fecondo - del dibattito. Cosa che l'inviato deìì'Avanti! non aveva, evidentemente, la capacità di fare. Scusa per lo spazio che ti ho chiesto. Ma l'abitudine pluriennale, in questo Paese, di considerare ogni forma di opposizione critica come «intolleranza» mi fa paura. E' - questa sì - un'introduzione ideale alla violenza. E mi sembra pericoloso fare del violento risentimento di un cronista di partito, incapace di sopportare le opinioni altrui, una possibile chiave di lettura di quel poco o tanto che è stato detto in quel di Montecchio. Grazie. Michele Serra L'articolo a cui si riferisce Michele Serra era una raccolta di opinioni sulla frase pronunciata dalia vicedirettrice del Manifesto, Rina Gagliardi, nel corso della festa di Cuore. Tra queste opinioni c'era anche quella di Serra che ha confermato che tale frase era stata pronunciata. Tutto qui [ila. am Michele Serra

Luoghi citati: Montecchio