Rapine legali dello Stato. E io non pago

Rapine legali dello Stato. E io non pago LETTERE AL GIORNALE IL LUNEDI' DI 0.d.B. Rapine legali dello Stato. E io non pago A livello personale Egr. Sig Del Buono, mi rivolgo al giornale per esporre le mie considerazioni sull'attuale manovra economica governativa Finalmente ho visto comparire fra le altre che dissertano di argomenti vari, a volte di scarso interesse • tenere di vivace o ironica protesta contro la suddetta manovra A queste voglio un.re la mia voce e spero che ne seguano altre, ma anche fatti concreti Indubbia mente tale manovra e iniqua al massimo e mi stupisco che gli italiani non si oeo dano a rifiutarla categoricamente lnut> le dire che i sindacati se ne fregano bea tamente! Pertanto, a livello personale, ho deciso di mettere in atto alcuni prov vedimenti per neutralizzare gli effetti negativi sul mio bilancio familiare I ) per il prossimo anno darò disdetta ai sindacato a cui sono iscritta (risparmio di 150.000 lire annue); 2) non mi sognerò di pagare la patri •noniaie sugli immobili di mia proprietà ii' l'integrazione al bollo auto, ecc . 3) per quanto concerne l'addizionale ■f. se mi verrà trattenuta diretta- •e dallo stipendio, faro un paio di •fi "riposo per malattia, e recupe rero quanto ingiustamente trattenuto Unica, magra consolazione: non mi verrà detratto il 6 per mille in banca perche, alla data del 9 luglio, il mio conto era abbondantemente in rosso' Quello che non riesco a spiegarmi, e mi fa una rabbia tremenda, e perche gli italiani accettino sempre cosi passivamente queste rapine spacciate per legali, ma in effetti incostituzionali Tutti, immediatamente, a correre, a far code agli uffici catastali per conoscere per tempo quanto dovranno pagare Incredibile' Devono essere tutti impazziti E' cosi semplice basta che tutti rifiutino di pagare' Se lo Stato ha bisogno di soldi per ar ginarc la voragine del deficit pubblico, si dimezzino i lauti stipendi di ministri parlamentari, ecc e si aboliscano i privi legi di cui godono questa e l'unica ncet ta accettabile per salvare il Paese Noi cittadini italiani non accettiamo altri sacrifici Laura Rocca, Tonno Gentile signora Laura, pubblico la sua lettera perche ini pan1 che sia un buon discorsi, alla nazione, anche se, tra la stesura e hi pubblicazione, sono già intervenuti vari cambiamenti (com'è tradizione del governo italiano che prima proclama le leggi e poi ci ripensai. 11 cambiamento più vistoso è proprio quello sull'addizionale Irpef a cui il governo al momento ha rinunciato dietro opposizione e pressione dei sindacati. Cosa fa? Rettifica la sua opinione sull'operato dei sindacati, non realizza il risparmio delle 150.000 lire annue? O non sta a perdi'i tempo, dato che il governo ha già annunciato che passera la riscossione dell'addizionale Irpel a Comuni e finanze locali? [o. d. b.l Un impulso improvviso Egr Sig Del Buono, venerdì sera ero alla Stazione di P. N. ad attendere mia figlia Combinazione (modo di dire piemontese, scusi), la sera pnma avevo visto, solo per qualche istante perche di più non ho mai sopportato, alcune immagini della strage di Bologna Era chiaro che. li. ci pensavo Poi il rantolo della stangata- Solo oggi, lunedi pomerig¬ gio, mentre, avvilito, ne parlavo con un mio amico, le varie scene si sono ricomposte da soie nel mio cervello: la stazione normale - la strage - loro, i politici le ingiuste e mutili ruberie fiscali.. E ho provate una grande «vergogna». Vergogna per aver barattato la giustizia, il futuro civile ir. rambio di una impossibile pax economica Ho votato per anni questo marciume, sapendo benissimo chi fossero, credendo, e chiedendo di assicurarmi il benessere. Ed ora mi hanno anche derubato, di soldi, di dignità Per me questa repubblica, tutta, anche la presunta opposizione, è finita per sempre Ma non vedo il futuro Scusi, è un impulso improvviso Giorgio Carfari, Torino Non devi' affatto scusarsi, gentile signor Camici ( .oinpito di questa rubrica di corrispondenza e anche quello di fornire ospitalità agii sfoghi, alla voglie improvvise di dir tutto quello che disturba e opprime nella vin. privata o pubblica. L'ideale sarebbe che. dopo essersi slogato lei riuscisse a individuare non un futuro possibile (pan he se li affermassi di indi vicinarlo per me stesso, sarei un mentitore e un millantatore), ma un minimo incoraggiamento, una minima necessità di cercar di pensarlo, progettarlo e in qualche modo accettarlo. Certo, è un grande guazzabuglio in cui si mescolano troppe cose, troppe istanze e troppe mancanze. Il peggio, tuttavia, e rinunciare a ragionare. |o. d. b.l Qualcosa da ricordare Eg Sig. Del Buono I proposito delia sua risposta alla lettera del sig Samarotto su La Stampa dell'8/7/'92 non c'e solo da citare la dichiarazione di Calamandrei da lei ricordata Nella stona della demo n .ìyi.i italiana va ricordato che e esistito anche quel fenomeno irripetibile che fu "Unità popolare" che con i suoi 170.000 voti impedì lo scarto di quella che giustamente fu chiamata "Legge truffa» Ferruccio Pam già ne scriveva su Resistenze il 5/5/53 "Il movimento di "Unità popolare'' non si esaurisce in un'azione personale a sfondo moralisti ' co. ma persegue obiettivi politici precisi e concreti, validi sia per la situazione postelcttorale. sia per l'avvenire del Paese. Le preoccupazioni di fondo muovono da pencoli d'involuzione antidemocratica che toccano tutto il mondo occidentale, e sono ben evidenti in America ma anche in Germania. In Italia la lotta e la scelta elettorale cade in un momento in cui alla maggior minaccia per la silicei ita del regime democratico si aggiunge il maggiore indebolimento dei cosiddetti partiti minori e quindi della specifica funzione di garanti delle istituzioni repubblicane e liberali e dell'apertura sociale della politica di governo, che costituisce la loro giustificazione». «Unita popolare» fu un'esperienza nobile non solo per i fini per cui nacque, ma anche per il fatto che riunì uomini importanti della politica e non, ex pela, ex gielle e socialisti dissidenti del psh come Pam. Codignola, Calamandrei, temolo. Carlo Levi. Piccardi ex ministro, Greppi ex sindaco di Milano. Cateffì ecc., e a Torino Sandro Galante Garrone. Bobbio. Peretti Gnva, Franco Venturi, Agosti. Ncventa, Carlo Casalegi io ecc. Questi personaggi non solo difesero la democrazia, ma il loro esempio di onestà, di dedizione totale al bene del Paese allontano almeno di qualche anno la corsa dei partiti e in particolare di «quello di De Gaspen nella spartizione delle mazzette» come lei ha scritto. Leo Casale, ex segretario organizzativo piemontese di Unita popolare (Torre Pellice) Gentile signor Casale, ho dovuto tagliare qua e là il suo messaggio che era molto lungo, e così non mi resta spazio per risponderle. «Unione popolare» è il movimento che il signor bamarotto riteneva erroneamente continuazione del Partito d'Azione oltre il 1946, data di scioglimento. [o. d. b.j

Luoghi citati: America, Bologna, Casale, Germania, Italia, Milano, Torino, Torre Pellice