Bimbo arso vivo nel rogo della tenda
Bimbo arso vivo nel rogo della tenda A Treviso l'incendio provocato da una candela, inutili i soccorsi portati dai passanti Bimbo arso vivo nel rogo della tenda Aveva sette anni, i genitori erano andati a una festa TREVISO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Doveva essere una sera di festa, quella per l'inaugurazione della comunità di arancioni «Osho Mondragon» lassù sulle colline tra Conegliano e Vittorio Veneto. Doveva essere un'occasione solenne e per sottolinearla erano stati chiamati i musicisti che per tanti anni in India, a Poona, avevano accompagnato le meditazioni di Bhagwan Rajneesh, Osho appunto. E' stata una notte di morte e di inferno. Un bambino di 7 anni è morto carbonizzato in una tenda. Il padre gli aveva messo una candela su un piattino perché non avesse paura del buio. «Dormi tranquillo Andrea - gli aveva detto il padre Gianantonìo Posocco - ti lascio la candela come sempre». Ma l'espediente che non aveva avuto conseguenze in passato, l'altra notte e stato fatale. La candela e caduta e le fiamme hanno attaccato il nylon. La tenda si è trasformata rapidamente in Un rogo implacabile. Il bimbo, for¬ se, non ha fatto in tempo ad accorgersi di nulla. L'hanno trovato disteso a pancia in giù, ridotto a un grottesco bambolotto nero, «come se stesse dormendo» hanno detto i primi soccorritori. Le urla «ai fuoco, al fuoco», aveva spezzato all'improvviso la notte e la musica. Qualcuno dall'ex stalla che ospitava i suonatori orientali aveva visto le fiamme ed aveva pensato ad un incendio nel bosco. Poi l'intuizione terribile: il fuoco veniva da una piccola tenda a carrello che uno degli ospiti, Posocco, di 35 anni, aveva agganciato dietro l'auto. Tra i residenti della comunità, in maggioranza tedeschi, e gli amici venuti per i due giorni dell'inaugurazione, è stata formata una catena umana di 200 metri lungo la quale correvano freneticamente secchi e catini d'acqua nel tentativo di domare il fuoco. Tra le braccia disperate che passavano acqua anche quelle della madre del bimbo, Lorella Bazzani, 34 anni, una lombarda trapiantata sulle colline trevigiane, separa¬ ta dal marito ma anch'essa seguace di Osho. Per Andrea, 7 anni compiuti il 2 aprile, però non c'è stato scampo. «Non è possibile, non è vero diceva sgomento il padre, un ex portalettere convertito alla mistica di Osho da dieci anni e ribattezzato Nalin - è stata la candela, gliel'ho messa altre volte dentro la tenda, per fare un po' di luce perché Andrea non avesse paura». Il bimbo era andato a dormire verso le 23. Era arrivato al mattino con il padre e avrebbe dovuto fermarsi anche la domenica. All'inaugurazione della comunità erano giunte una cinquantina di persone, con figli al seguito. Alcuni t «/evano trovato posto nel granaio di una delle cinque case coloniche che fanno parte della tenuta. Altri avevano sistemato i camper lungo il torrente e alle pendici del bosco. Uniti dalla fede nel pensiero del maestro Osho, festeggiavano l'acquisto della terra sulla quale per ora cresce il granoturco ma che punta a produrre ortaggi con i sistemi biodinamici. Una trentina di residenti, molti tedeschi. L'acquisto della tenuta, la primavera scorsa, era stato un sogno a lungo rincorso. La tra- Sedia è accaduta poco prima ella mezzanotte, quando la musica aveva trascinato il pubblico in un clima di gioia ed euforia. «U .ìi tragedia assurda dice il tedesco responsabile della comunità, Prabodham -. Mi sono reso conto subito che non avremmo potuto fare nulla. Credo che il piccolo non si sia accorto di niente, che sia passato dal sonno alla morte senza rendersene conto». Spento anche l'ultimo focolaio, della tenda non era rimasta che l'intelaiatura in ferro. Il corpicino del piccolo straziato dal fuoco è stato trasferito nella cella mortuaria del cimitero. I carabinieri hanno compiuto un primo sopralluogo, ma quasi certamente verrà aperta un'inchiesta. La comunità sembra essere stata sprovvista dei più elementari sistemi di sicurezza. Maria Grazia Raffele
Persone citate: Lorella Bazzani, Maria Grazia, Mondragon, Nalin
Luoghi citati: Conegliano, India, Treviso, Vittorio Veneto
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