Valentino si ispira all'arte

Valentino si ispira all'arte Lo stilista più famoso ha presentato la sua collezione invernale all'alta moda di Parigi Valentino si ispira all'arte E rilancia la gonna lunga a sigaretta PARIGI. Ieri, nella rapitale francese, benedetta da una temperatura da montagna soleggiata, più che l'alta moda e le sue sfilate ha dominati' da vero protagonista il Tour de France. Bloccate place de la Concorde e parte degli Champs Klysées, e tutti i viali circostanti, fin dalle prime ore della mattinata si ò rivelato difficile raggiungere ateliers, padiglioni, hotel dove si presentava la moda del prossimo inverno. Cosi Valentino ha spostato la sua sfilata alle 20. Senza disappunto. Si sussurra che sembri convinto che la sua collezione d'inverno sia fra le migliori firmate in questi ultimi anni. Poche le indiscrezioni: il nostro maggior sarto si è ispirato all'arte decorativa di Jean Dunand, geniale nell'uso delle lacche. Il taglio della collezione è molto femminile: nastri su tulle e ricami, gonne a sigaretta e danzanti a partire dal ginocchio. La maison era euforica, anche se particolarmente avara di anticipazioni e preferiva spostare la nostra at tenzionc sull'abito indossato dalla regina Sofia alla cerimonia inaugurale dei giochi olimpici di Barcellona. Tailleur bianco con ornamenti d'oro: naturalmente firmato Valentino. L'italiano di turno nel primo giorno di sfilate ufficiali è stalo Angelo Tarlazzi, che delineato dallo stesso Guy Larochc come suo erede, ne disegna dall'anno della scomparsa la collezione alta moda. Tarlazzi ha per natura visione, istinto, logica, tutte le carte in regola per riuscire a votarsi, secondo l'attuale e sempre più nutrita tendenza, al lungo più lungo, senza infliggere alla giovane donna d'inverno abiti stile crisi imperante, malinconiche chiusure o sobrietà vedovili. I mantelli neri, bruni, color ocra sono lunghi, coprenti, non fanno intravedere nulla? Aspettare di vederli sbottonati per ricredersi: pantaloni o body sono interamente tatuali, infatti i completi si fregiano del nome «totem». Le gonne sono alla caviglia, al polpaccio? Ecco che il passo ne muove le pieghe scoprendo tagli ricorrenti dalla coscia in giù, asimmetrie libertine, risvolti da amazzone, mentre il nero solenne di altre gonne affusolate si illumina di caban, in satin o in pelle di vivacissimo colon;, gli abiti rivelano trasformismi divertenti, dal palloncino al lampione giapponese. In rosa, comunque, la sposa. Christian Lacroix ha chiuso invece la sua splendida collezione d'autunno-invemo con una sposa in nero: nero il corsetto tempestato di ricami d'oro, nero e in vista dalla grande crinolina avorio rovesciata il sottogonna di organza ricamato però a ghirlande di fiori policromi. Sposa in perfetto carattere con l'ispirazione che Lacroix ha tratto da lontane etnie, coordinando impressioni d'Africa con quelle; cosi attuali dell'Est d'Europa ad un passo dall'Oriente Una linea lunga ma fluida, molto nero e cioccolato, infinite gradazioni di rosso e di porpora, tutti i verdi, spenti, teneri, ombrali; forme semplici, mosse ai fianchi da falde, cinture a corsetto, alternativa alle grandi gonne ampie e non cucite a pareo, i pantaloni a righe, a macchie, in lana o in pelle, in vero o finto patchwork di tinte cupe. Christian Lacroix allunga le vesti, impreziosisce in leggerezza il suo famoso apporto ornamentale: stivali d'oro occhieggiano da una lunga gonna in pelle color vino; la passamaneria in nero recinge di motivi da inferriata in ferro battuto le giacche in lana color bronzo; striscioline in pitont;, in iguana movimentano lunghe giacche sobrie; tutti i fiori dei Tropici fioriscono in oro e ciniglia nei brevi cardigan bolero, uiàico accento lucente su tubetti in nero assoluto, da eroina d'un dramma di Lorca. «L'alta moda - dice Lacroix non ha avvenire se non nel quotidiano, mai la strada è stata altrettanto creativa. Alta moda e prét-à-porter non sono più due mondi separati: in avvenire la differenza starà più nel modo di portare un modello che nella sua qualità intrinseca. Amo l'ostentazione se resta un gioco, non se e imposta». Sarà per questo che. come del resto è accaduto l'altro giorno con Robert Merloz, si annusa una certa, inedita aria di indisciplina nel finora rigido mondo della moda francese retto dalla camera sindacale degli stilisti e dei creatori del prét-à-porter. C'è chi vorrebbe concentrare a settembre alta moda e pap, in date più utili a raccogliere ordini dai compratori. Come reagirà il calendario, italiano? Domanda che rischia di essere imporrante I solo per il nostro prét-à-porter. Infatti la diaspora da Roma coni tinua: se il giovane Maurizio Galante diventerà a Parigi disegna1 tore di una famosa casa d'alta moda, sta per arrivare alla capitale francese Pino Lancetti, l'unico stilista che ha disertato il ! recente show di «Donna sotto le stelle». Lucia Sollazzo Grande euforia nello staff per il successo dell'abito indossato dalla regina Sofia all'apertura delle Olimpiadi Christian Lacroix allunga le vesti calza stivali d'oro e disegna giacche color bronzo Da sinistra a destra, tre abiti made in Italy: i primi due sono stati disegnati da Gianni Versace. l'ultimo da Mila Schocn. Lo stilista ha puntato su gonne lunghe fino alla caviglia e. come sempre, molto colorate, la Schoen. pur non rinunciando al classico, ha puntato su un pizzico i'i malizia

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