Galloni: la Superprocura non serve

Galloni: la Superprocura non serve Intervista con il vicepresidente del Csm alla vigilia della seduta sul caso Giammaria) Galloni: la Superprocura non serve «Davanti alla vedova Borsellino provai vergogna» ROMA. Il caso Palermo, dopo la morte di Borsellino, le dimissioni di otto sostituti e le accuse al Erocuratore Giammanco, pioma ancora sul Csm. Alla vigilia di una nuova estate di veleni, il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Galloni, racconta alla «Stampa» i giorni terribili seguiti alla strage di via D'Amelio. «Ho provato vergogna davanti ad Agnese Borsellino. Sulla bara di Falcone lei mi abbracciò e mi chiese di proteggere suo marito perché adesso sarebbe toccato a lui. Quando l'ho trovata china sulla bara di Paolo, mi sono ver- ?ugnato perché non ho potuto are nulla per esaudire l'invocazione di quella donna». Galloni difende l'operato del Csm, da più parti accusato di favorire la mafia con le sue battaglie inteme e le sue indecisioni, e conferma il suo scetticismo sulla Superprocura: «Non serve». E' severo anche nei confronti dei partiti per lo scandalo delle tangenti di Milano. Alberto Staterà A PAGINA 4

Persone citate: Agnese Borsellino, Alberto Staterà, Borsellino, Galloni, Giammanco, Giammaria, Giovanni Galloni

Luoghi citati: Falcone, Milano, Palermo, Roma