Si chiude a Parigi la passeggiata gialla di Indurain

Si chiude a Parigi la passeggiata gialla di Indurain La penultima tappa del Tour de France al belga De Clercq che batte in volata l'italiano Vanzella e altri sei compagni di fuga Si chiude a Parigi la passeggiata gialla di Indurain //frames®jalabertfavorito per lo sprint sugli Champs Elysées Chiappucci e Bugno chiudono ai posti d'onore, come un anno fa NANTIRRC DAL NOSTRO INVIATO Esaminiamo il caso di Laurent Jalabert, detto affettuosamente Jaja. Questo corridore di 23 anni, ubicato nella squadra spagnola Once è, con Lino e Virenque, la speranza del ciclismo francese. Vinse la tappa di Bruxelles e da quel giorno, ormai lontano, vagheggia un bis che lo collochi definitivamente nel cuore dei tifosi. Ma un destino avverso lo tallona. Egli è un velocista e come si presenta a esprìmere il meglio delle proprie qualità, sia per un primo che per un undicesimo posto, puntualmente lo battono. Ingozzati di interviste a Jalabert, ì telespettatori francesi vacillano. I suoi compagni quotidianamente spronati ad aprirgli un varco sulla linea di fuoco, e quotidianamente delusi, non ne possono più. Oggi Jaja è all'ultimo tentativo. Non gliene restano altri. E' chiaro che soltanto l'assenza di vicende sostenute da un pur minimo interesse, ci ha indotto ad occuparci del possesso¬ re della maglia verde che, probabilmente, porta iella. Il grup- Eo di Indurain e di Chiappucci a percorso i 222 km della 20a tappa prima scherzando e poi dormendo. Un gregario si è fatto avanti e, trasformatosi in spettatore, ha applaudito il passaggio dei colleglli; quindi abbiamo avuto la gara tra un uomo in bicicletta e un uomo a cavallo galoppante su limitrofi campi. L'uomo in bicicletta era Jalabert: superato allo sprint. Alla susseguente cura del sonno, si sono rifiutati in otto. Ecco, lo vogliate o no, i loro nomi: De Clercq, il nostro Vanzella, Laurent, Jaermann, Krieger, Uriarte, Dernies e Den Bakker. Questi otto, piano piano, badando a non svegliare coloro che avrebbero dovuto inseguire, hanno accumulato un notevole vantaggio. Sofferenti di insonnia e dopo essersi girati e rigirati nel letto del plotone, Holm e Van Slycke si sono decisi a esibirsi in qualcosa che potesse qua e là somigliare a una caccia. Non gli somigliava per niente. E gli otto di cui certamente ricorderete le generalità, sono giunti indisturbati al traguardo. Qui c'era l'obbligo della volata. Il belga De Clercq s'è guardato intorno e notando l'assenza di Jalabert, ha sospirato: peccato. Si è dovuto accontentare di battere Vanzella che a sua volta ha battuto Laurent che a sua volta ha battuto Jaerman. Den Bakker e Holm sono apparsi con oltre tre minuti di distacco. Il gruppo, accolto tra gli evviva, e attardato di sette minuti e mezzo, ha concesso a Jalabert, sempre lui, di misurarsi con il belga Muscjuw. Jalabert, che non doveva vincere in quanto se avesse vinto non si sarebbe potuto addolorare e non avrebbe potuto commuovere i francesi, ha perso. Però ha promesso che oggi, accidenti, ce la mette tutta e gliela fa vedere lui a Museeuw, Fidanza e Ludwig che seno i suoi massimi rivali. Voi che dite, ci riesce? Noi, visti i precedenti ci chiudiamo in un assoluto riserbo. Che tappa, che giornata. Gianni Ranieri " Chiappucci a Indurata: «ficco la strada per arrivare alla Tour Eiffel»

Luoghi citati: Bruxelles, Parigi