Se si paga per una notizia

Se si paga per una notizia I cronisti Se si paga per una notizia MARINA DI PIETRASANTA. L'immagine dell'Italia libi non interviene nella crisi i\< J i vicina Jugoslavie, i pp.-'roveri di Fateh Kassam ai giornalisti «impiccioni» nel dramma del piccolo Farouk, i due milioni pagati per avere un balcone di fronte alla chiesa dove si celebravano i funerali del giudice Paolo Borsellino in una Palermo distrutta dal dolore: di tutto questo si è parlato ieri sera alla Versiliana, presenti Piero de Garzarolli, inviato della Stampa, Vincenzo Porcacchia, direttore del Gr2 e Roberto Costa, vicedirettore di Dse. E Porcacchia non ha esitato a condannare l'ambiguità della Palermo che piange ma cede a pagamento anche i balconi (facendo affari) per far vedere meglio il suo dolore: «SI - ha detto il giornalista - anche noi del Gr2 siamo stati costretti a pagare per consentire a un nostro collega di fare la radiocronaca da una postazione decente». Quanto al segreto istruttorio (caso Kassam), tutti hanno condannato più che la diffusione di notizie, il fatto che qualcuno le fa filtrare: «Noi hanno detto i giornalisti - facciamo solo il nostro mestiere». Questa sera appuntamento con un altro dibattito: «Un tribunale internazionale per l'Ambiente», con Amedeo Postiglione e Luca Anselmi.

Persone citate: Amedeo Postiglione, Fateh Kassam, Kassam, Luca Anselmi, Paolo Borsellino, Piero De Garzarolli, Porcacchia, Roberto Costa, Vincenzo Porcacchia

Luoghi citati: Italia