«Mamme, state tranquille i vostri figli non rischiano»

«Mamme, state tranquille i vostri figli non rischiano» «Mamme, state tranquille i vostri figli non rischiano» ROMA. «Se ci chiedessero di fare i servizi di scorta non ci tireremmo indietro. Ma in quel caso non manderemmo i militari di leva». Parla il generale Goffredo Canino, capo di stato maggiore dell'esercito, che ieri ha illustrato la «campagna di Sicilia». «Le mamme - ha continuato non senza ironia possono sta re tranquille, i loro figli militari non corrono nessun rischio particolare, o almeno non più di qualunque poliziotto». Secondo Canino questa missione nell'Isola non è per l'esercito un incarico eccezionale, ma l'applicazione di un suo compito peculiare: la difesa delle istituzioni. Il generale si v poi soffermato sugli aspetti logistici dell'operazione Sicilia. La Truppa. 1 militari impegna ti in Sicilia sono tutti di leva e lì «comandati» (non si tratta cioè di volontari). Il totale degli uomini impegnati, ha confermato Canino, è di settemila unita 2500 si trovano già nell'isola e fanno parte della brigata Aosta di stanza a Messina, e del bai taglione Simeto. Il restante giungerà da altre regioni. Ieri sera è arrivato a Palermo il primo contingente di paracadutisti (615 su un migliaio previsti) della Brigata Folgore. Sono attesi anche gli alpini della Brigala Julia e i reparti di fanteria meccanizzata della Brigata Friuli. L'operazione, ha spiegato Canino, non è limitata nel tempo ma potrebbe prolungarsi per quest'anno e per il '93. Però i militari di ieva si avvicenderanno ogni 40-50 giorni e sa ranno scelli tra quelli che abbiano almeno sci mesi di leva alle spalle I compiti. Cosa vanno a fare? «Innanzi tutto - ha chiarito il generale Canino - non si tratta di militarizzazione dell'isola, perché se si trattasse di una cosa del genere il controllo della Sicilia passerebbe al comandante della Regione militare. Oui invece la situazione è esattamente all'opposto. Siamo noi che ci mettiamo a disposizione dell'autorità civile». Responsabile dell'operazione resta quindi il ministro dell'Interno e, sull'isola, il prefetto. I militari andranno a incrementare le forze dell'ordine che in Sicilia ammontano a circa 10 mila unità e che quindi, con l'arrivo dell'esercito, saranno quasi raddoppiate. L'impiego dei soldati consentirà, secondo il generale Canino, di distaccare poliziotti e carabinieri, impegnati in operazioni non particolarmente specializzate, verso compiti più mirati. I soldati avranno «autorità di pubblica sicurezza»: potranno fare posti di blocco, chiedere documenti, perquisire. Ma non avranno incarichi di «intelligence» che rimeranno appannaggio di polizia e carabinieri. L'armamento. I militari edisporranno del normale armamento individuale», ha precisato Canino, e il comandante militare della Sicilia, generale Paolo Cavancnghi, da Palermo ha specificato che questo arma¬ mento «per i paracadutisti consiste in un mitragliatore automatico neretta, e per i fanti e gli alpini in un fucile a 8 colpi Garanti o in quello semiautomatico a 20 colpi Fai». Le armi affidate ai soldati saranno cariche ma non avranno il colpo in canna. Dove abiteranno. L'alloggio delle truppe o, come si dice in gergo militare, «l'accantona- mento», avverrà nelle diverse casèrme di Palermo, Catania, Messina e Trapani «dove esiste la possibilità di ospitare i contingenti in arrivo - ha precisato Cavanenghi - mentre nella provincia di Agrigento, dove esiste soltanto la sede del distretto militare, i soldati allestiranno accampamenti con tende». Le contestazioni. Il capo di stato maggiore ha messo le mani avanti rispetto a possibili contestazioni «che sicuramente ci saranno». «Due saranno le categorie di persone a cui questa operazione non andrà bene - ha detto Canino - i mafiosi innanzi tutto, e poi quelli che vogliono speculare sulla vicenda per posizioni pregiudizialmente ostili ai militan». Intanto qualcuno plaude a questo servizio di leva «non inutile», ed è l'ex capo di stato maggiore Umberto ('.appuzzo, ora senatore de, secondo il quale «i giovani impegnati nell'operazione troveranno nuove motivazioni. Così almeno si smetterà di dire che il servizio militare è inutile». Raffaello Mosci Il generale Canino «Gli uomini saranno dotati di armi tradizionali ma senza colpo in canna Per ora escluso il servizio scorte» , %- Il generale Goffredo Canino: dei settemila militari spediti in Sicilia, 2500 sono gii II, e fanno parte della brigata Aosta di stanza a Messina, e del battaglione Simeto

Persone citate: Goffredo Canino, Paolo Cavancnghi