Manette al titolare dell'Astrua

Errori e tempi stretti così l'appalto è viziato Un primato negativo per il Piemonte Errori e tempi stretti così l'appalto è viziato LApi denuncia i bandi per lavori pubblici «/funzionari non conoscono le norme» Il Piemonte è al secondo posto in Italia, dopo il Lazio, in una poco onorevole classifica: quella dei bandi di gara per lavori pubblici con vizi di legittimità all'origine. Nel periodo dicembre '91 - maggio '92, appalti per 466,1 miliardi (il 6,8 per cento del totale nazionale! sono risultati irregolarmente banditi. Nel Lazio presentavano problemi bandi per 510,2 miliardi, il 7,4 per cento del totale italiano. I dati emergono da un'indagine promossa dall'Associazione piccola industria (Api) di Bologna e condotta dal Quasco, il Centro servizi dell'Emilia Romagna per la qualificazione e lo sviluppo delle costruzioni. La ricerca ha considerato solo i vizi certi (non derivabili da interpretazioni) e presenti al momento della pubblicazione dei bandi. Si va dalla mancata indicazione dell'importo dell'appalto al ricorso a procedure d'urgenza senza motivazione, dall'immotivata richiesta di iscrizione all'Albo nazionale dei costruttori all'omissione del criterio di giudizio. All'Api torinese il segretario, Severino Conti, conferma che negli ultimi 3-4 mesi dieci aziende associate hanno segnalato appalti irregolari: «La segnalazione è stata trasmessa al prefetto, al Coreco o all'ente appaltante e le irregolarità sono state corrette». Conti lamenta che spesso i bandi hanno tempi strettissimi per la presentazione delle offerte: «Le piccole e medie aziende hanno difficoltà a presentare entro i termini capitolati, progetti, valutazioni. In più c'è la sensazione che i tempi stretti siano stabiliti perché qualcuno, un'azienda più grossa, conosce già prima i lavori». Il segretario dell'Api osserva anche che talvolta si abusa del criterio di massima urgenza che consente affidamenti senza appalti, mentre spesso, soprattutto Anas e società autostradali chiedono certificazioni su lavori di importo molto elevato precedentemente eseguiti: «E questo penalizza le piccole e medie imprese: per ovviarvi abbiamo costituito un consorzio per il settore edile-stradale. Chiediamo che si conservino quote di lavori alle aziende piemontesi, colpite dalla deindustrializzazione». Anche il Collegio costruttori conferma che spesso vi è «una disapplicazione della normativa», tanto che è stato costituito un apposito «Servizio bandi» per ovviarvi. Spiega il responsabile dell'Ufficio opere pi» bbliche, Cesare Mino: «I vizi all'ori- K'ne non derivano tanto da volita dolose quanto dalla scarsa conoscenza della normativa, voluminosa e farraginosa, da parte dei funzionari pubblici che non dispongono sempre e in tempo di tutte le norme: in sostanza sono spesso soldati in trincea senz'armi». Il Collegio collabora con loro trasmettendo, ad esempio, tutte le circolari e la documentazione varia sui provvedimenti normativi nel settore dei lavori pubblici, materiale che altrimenti arriverebbe troppo tardi. Quando in una bando vengono rilevate illegittimità, queste vengono subito segnalate, anche solo telefonicamente, ai responsabili degli enti interessati per le rettifiche. «Quando c'è resistenza - spiega Mino - mandiamo una lettera e i bandi tornano sulla retta via». Gianni BisSo Il segretario Api, Severino Conti

Persone citate: Cesare Mino, Lapi, Severino Conti

Luoghi citati: Bologna, Emilia Romagna, Italia, Lazio, Piemonte