Due charter per gli atleti jugoslavi

Due charter per gli atleti jugoslavi IN tXTRIMRS Samaranch felice Due charter per gli atleti jugoslavi BARCELLONA DAL NOSTRO INVIATO Il Ciò ha vinto e Juan Antonio Samaranch, il suo presidente, pur senza usare toni arroganti, lascia intendere tutta la propria soddisfazione. Due voli charter hanno trasferito a Barcellona gli atleti jugoslavi, bosniaci ed erzegovini che parteciperanno ai Giochi a titolo individuale. E' il frutto di una laboriosa trattativa, che serve a riproporre una sorta di «cessate ostilità», come avveniva nei tempi antichi in concomitanza dell Olimpiade. E tuttavia Samaranch lancia anche a chiare lettere l'allarme: «E* inquietante - ha infatti detto nella conferenza stampa di ieri - che l'Onu sia intervenuta nello sport: l'intromissione politica nel nostro mondo è un problema». Parole chiare, dopo giorni di grandi discusssione per trovare un accordo, ratificato in un documento approvato in chiusura dei lavori del Ciò, in cui si chiede ai politici di rispettare gli atleti. Doping. Il problema è sempre aperto e Samaranch, ricordando che la Commissione medica del Ciò compie 25 anni, ha sottolineato l'importanza che ebbe squalificare quattro anni fa «quo! Ben Johnson, simbolo dei Giochi di Seul. Stiamo lottando contro questa piaga e se anche non possiamo controllare materialmente tutti i partecipanti all'Olimpiade, diamo l'esempio alle singole federazioni internaionali di quello che si può e si deve fare». Professionisti. Alla domanda se il barone de Coubertin sarebbe inorridito visto il tipo di evoluzione che ha avuto la partecipazione ai Giochi, Samaranch ha risposto con fermezza: «Credo che sarebbe solo contento di vedere che il Ciò sta al passo con i tempi. Alla prima Olimpiade nel 1B96 parteciparono le donne? Eppure nessuno credo abbia qualcosa da dire se oggi la partecipazione femminile è significativa. Il Ciò è cambiato al ritmo del mondo». Infine Samaranch ha risposto molto seccamente a chi gli chiedeva in quale lingua avrebbe parlato stasera, alla cerimonia d'apertura. «Dirò pochissimo, utilizando una lingua ufficiale dei Giochi». Ovvero il catalano, visto come si è arrabbiato quando qualcuno ha avanzato l'ipotesi che si trattasse di un dialetto e non di «un idioma che ha anche una grande letteratura alle spalle». lg. bar.]

Persone citate: Ben Johnson, Juan Antonio

Luoghi citati: Barcellona