Italia qualche affanno di troppo

Italia, qualche affanno di troppo Esordio vincente degli azzurri di Maldini nell'anteprima olimpica contro gli Usa Italia, qualche affanno di troppo Melli eAlbertini in 6', poi finale a stélle e strisce BARCELLONA DAL NOSTRO INVIATO Un simpaticissimo giovanotto dall'aria sveglia, un certo Cobi Jones di Detroit, dov'è nato il 16 giugno '70, pelle color caffelatt» e capelli ricciuti, centrocampista d'attacco del Sentane Tiger, studente alla Ucla, accusa Anton ioli. A 13' dalla fine di Italia-Usa, il portiere azzurro, volando sotto la traversa, gli ha tolto il gol del pareggio e un posto nella storia dei Giochi. «Cobi» è furbo, anche nel gioco e non solo per aver scelto come nome di battaglia quello del simbolo dei Giochi. La mossa gli è già costata applausi e premi. E' stato comunque lui 1 anima del forcing acqua e sapone degli statunitensi, elevato a spettacolo dalla solita nostra interpretazione del football. Sul 2-0 per i ragazzi di Maldini era tutto finito, poi Antonioli, trattenendo a lungo il pallone proprio nella prima giornata del torneo contro gli ostruzionismi, dava la punizione agli avversari ed a Moorc l'occasione di portare la partita sul 2-1 per aprire il finale turbolento che avete visto in tv. La partita adesso sembra finita tra i rischi, ed è la verità. In realtà era importante vedere come la squadra si sarebbe proposta e disposta mentalmente più che nel gioco, nella gara dell'approccio olimpico. Responso a due volti. La partenza è stata ottima, con notevole attenzione alle posizioni e il giusto rispetto per avversari sicuramente ingenui ma atleticamente proprio da non sottovalutare (sei falli loro nei primi 10'), e tatticamente ben disposti con Jones largo a destra a far valere qualche dribbling e Alnutt sull'out sinistro, pronto per presentare qualche spunto efficace. Centravanti il coloured Washington, affidato al controllo di Bonomi che raramente, ad onor del vero, ha sofferto l'avversario. La squadra di Maldini ha iniziato con il pressing, facendo valere subito il blocco di un centrocampo che sta crescendo, giorno dopo giorno, attorno alla coppia Corini-Albertini che comincia a fare invidia a molte squadre di questo torneo olimpico. La coppia azzurra ha qualità e grinta, ed è stata supportata da Marcolin il quale offre molto lavoro e soprattutto molta modestia: rappresenta l'utilità massima di chi non pretende il ruolo di star. In avanti si è visto più Buso di Melli. in fatto di grino, anche se dal piede dell'at- taccante del Parma è giunto il gol che ha sbloccato la partita prima del raddoppio di Albertini con un tocco radente, molto preciso. Sul 2-0, lo spirito olimpico (ovvero la voglia di giocare, di farsi valere, di spendere energie anche se i giochi sembrano fatti) è stato sopraffatto dalle consuetudini nostre, come già detto. Cosi, mancando l'abituale passaggio al portiere, le cadute di ritmo degli stessi centrocampisti hanno imposto alla nostra difesa già nel tinaie del primo tempo una lunga fase di affanno durante la quale (43') l'arbitro spagnolo Diaz Vega ha perdonato ad Albertini in recupero una spinta volante a Reyna che ci è parsa sicuramente da rigore. E ancora, subito dopo, un «ponte» di Matrecano ai danni del piccolo Moore, sostituto dell'infortunato Dayak. Anche i giovani azzurri, insomma, debbono maturare nel modo di stare in campo, di rispettare il gioco degli avversari. Rotto il ghiaccio, tutto ciò sarà forse più semplice nel prossimo incontro con la Polonia, lunedi al Sarrià. Comunque ieri abbiamo dato speranza ai ragazzi di Lothar Osiander, i quali con il loro gioco schematico, elementare (attacco largo, due marcatori centrali davanti al libero Rust) hanno avuto momenti di gloria che, sicuramente, hanno colto come incoraggiamento per il domani. Dei nostri il più «olimpico» ci è parso Dino Baggio, per lo slancio negli inserimenti offensivi anche se ha sulla coscienza il gol del 3-0 fallito in contropiede. Non a caso, Dino Baggio è un ragazzone ingenuo e pulito. Ali americana, insomma. Bruno Penice* Dopo la doppietta del primo tempo, gol di Moore al 65' Antonioli salva il risultato a 13' dal termine V ■ ... ••: **l Alessandro Melli (a sinistra) viene abbracciato da Matrecano dopo aver messo a segno il primo gol di questa Olimpiade 9 ANTONiOU 6.5 FRIEDEL 6,5 BONOMI 6,5 IMLER 6 FAVALU 6 HUWILER 6.5 (70' ROSSINI) 6 (62'ONALFO) 6 D. BAGGIO 6,5 LAPPER 5,5 MATRECANO 6 DA YAK 6 VF.RGA 7 (25' MOORE) 6 MELLI 6 RAST 6,5 ALBERTINI 6,5 BURNS 6 (85SORDO) sv JONES 7 BUSO 6,5 ALNUTT 6,5 CORINI 6,5 REYNA 6 MARGOLIN 6.5 WASHINGTON 6 AILMALOINI 6 All.: OSIANDER 6 Arbltro: DIAZ VEGA (Spagna) 5 Red: 14' Mclli. 20' Albeflini. 65' Moore. Ammonltl: 10' Alnutl, 33' Verga. 45' Albertini. Snettstori: poganti 18.000. 1 Il coriaceo ii a i ■ i - —1» — — - m statunuense Vari Allnut in un duello conVerga nell'Incontro vinto dall'Italia

Luoghi citati: Barcellona, Italia, Polonia, Spagna, Usa, Washington