Ministri parlamentari meno soldi e ferie

Ministri parlamentari meno soldi e ferie Scotti obietta: meglio tagli più incisivi Ministri parlamentari meno soldi e ferie ROMA. Stipendi più bassi e meno vacanze per i parlamentari: sarà vero o l'ultima trovata ad effetto, magari per rendere più digeribili le nuove tasse varate due settimane fa? Certo, ieri mattina, se ne è parlato a Palazzo Chigi durante la riunione del governo. Ma senza prendere nessuna decisione. Non è trapelato di chi sia la proposta. Se ne conosce, come dire, la logica: come ò possibile, senza dare il buon esempio, infatti, convincere gli italiani, l'esercito degli impiegati a reddito fisso a pagare nuove tasse per la prima casa, acquistata a costo di sacrifici, o a versare all'erario una tassa anche sui piccoli depositi bancari, da molti economisti considerata una specie di furto, e non accettare dei tagli ai propri stipendi? E' questa la filosofia che sta dietro alla proposta di diminuire i compensi dei ministri e di abbreviare le ferie dei parlamentari. 1 nostri ministri, su molti dei quali gravano enormi responsabilità, non guadagnano cifre astronomiche, certo molto meno dei loro colleglli di Bonn, di Parigi di Londra o di Washington. Il problema è che molti di loro hanno svariate fonti di reddito. Giusto è evitare il cumulo di stipendi di parlamentare o di professore universitario con quello di ministro. Problema che non riguarda la democrazia cristiana che ha deciso dopo giorni, di accese discussioni interne, che un parlamentare non possa essere anche ministro della Repubblica. Dalle cifre sempre un po' nebulose riportate nelic settimane scorse risulterebbe che un ministro fatti i conti non porterebbe a casa, alla fine del mese, più di 5 o 6 milioni molto di più di un impiegato ma sicuramente molto meno di quanto guadagna un bravo artigiano. Durante la discussione a Palazzo Chigi il ministro degli esteri Enzo Scotti, che dovendo lasciare l'incarico di parlamentare non sarebbe coinvolto in questo giro di «economia», ha i.uto presente che le economie non si realizzano con i «taglici ! ti» ma con coerenti e più incisive scelte. Il problema non tocca solo i ministri ma anche i «boiardi di Stato» di aziende pubbliche che guadagnano secondo i dati forniti dalla Corte dei Conti cifre che possono andare da 150 a 350 milioni l'anno. L'accorciamento delle ferie parlamentari viene incontro invece ad un'esigenza molto sentita dall'opinione pubblica. Alla Camera e al Senato giacciono molte decine di provvedimenti che riguardano l'ordine pubblico e l'economia che devono essere approvati al più presto. Come è possibile che in una simile situazione i nostri deputati e senatori abbandonino il Parlamento per andare sotto l'ombrellone di Capri o dell'Argentario? [m. cor.) I ministro degli Esteri. Vincenzo Scotti

Persone citate: Enzo Scotti, Vincenzo Scotti

Luoghi citati: Bonn, Capri, Londra, Parigi, Roma, Washington