Craxi chiama De Michelis per stanare gli avversari di Claudio Martelli

Craxi chiama De Michelis per stanare gli avversari Prima mossa del leader contro il dissenso interno: vicesegreteria all'ex ministro degli Esteri Craxi chiama De Michelis per stanare gli avversari ROMA. All'ultimo piano di via del Corso, nofjli uffici che furono di Giuliano Amato, sono ma arrivati gli scatoloni con i libri e gli incartamenti del nuovo inquilino, Gianni De Michelis. E' il primo segnale che Bettino Craxi ha tutta l'intenzione di nominare l'ex-ministro degli Esteri, raggiunto da un avviso di garanzia dei magistrati veneziani, vicesegretario del partito accanto a Giulio Di Donato. E' un passaggio che il leader socialista considera quasi necessario: la nomina di De Michelis, infatti, rappresenta una risposta indiretta a chi vuole condizionare la politica sulla scia delle inchieste in corso; in secondo luogo, l'ex-ministro degli Esteri in questo momento è l'alleato più fedele di Craxi alle vigilia della resa dei conti con i nuovi oppositori interni. Craxi vuole andare fino in fondo nel «chiarimento» politico. Ieri in una riunione con i suoi fedelissimi il segretario socialista ha messo ordine alla sua agenda: mercoledì prossimo si riuniranno i due gruppi parlamentari e alla fine della stessa settimana o agli inizi di quella successiva ci sarà la riunione della direzione. Il segretario del psi vuole costringere i suoi oppositori ad uscire allo scoperto. Primo obiettivo dell'iniziativa, infatti, è Claudio Martelli che anche se fino ad ora non si è schierato apertamente con Manca, Signorile e Formica, ha assunto nel contempo una posizione autonoma, caratterizzata da una scric di prese di distanza dalla linea del segretario. Ora Craxi vuole spingere Martelli ad uscire allo scoperto, vuo le sondare quali sono le reali intenzioni del suo ex-delfino. Per farlo il segretario socialista ha in mente di puntualizzare la posizione del partito su alcuni punti programmatici e di linea politica in un documento che ha intenzione di sottopporre al giudizio della direzione del partito. A quel punto Martelli dovrà per forza pronunciare un «si» o un «no». Il documento affronterà gli stessi argomenti che in queste settimane hanno fatto registrare dei distinguo tra Craxi e i suoi oppositori. C'è diversità di vedute, ad esempio, nelle ipotesi di riforma elettorale. Mentre Craxi vuole una sistema proporzionale corretto da un premio di maggioranza e da una soglia di sbarramento. Martelli e gli altri oppositori accarezzano l'idea del sistema uninominale che il segretario del psi definisce «un vero e proprio tentativo di delegittimare i partiti». Anche le prospettive politiche del medio periodo potrebbero dividere in due il psi: Craxi, infatti, è intenzionato ad appoggiare il governo Amato, mentre la minoranza interna vuole arrivare in tempi brevi ad un nuovo governo che allarghi la maggioranza anche a pri e pds sull'onda delle diverse emergenze in cui si dibatte il Paese. «Questo governo - ha spiegato a più di qualcuno in questi giorni Signorile nel Transatlantico di Montecitorio - potrebbe andare in crisi già in autunno ed essere sostituito da un governo di emergenza. Per scongiurare questa prospettiva Craxi ha in mente di provocare una "crisi anomala" e di formare lui stesso un nuovo governo sul tipo di quello formato da Borghini a Milano, con una parte di pds e una parte di verdi. Anche questo dimostra che non è più lucido politicamente». Ma come andrà a finire la resa dei conti tra il segretario e i suoi nemici? Ieri Nicola Capria, che ha contrapposto la propria candidatura a quella di La Ganga (l'uomo designato da Craxi) nella elezione del capogruppo della Camera, ha ridotto i termini del suo dissenso. «La mia candidatura - ha spiegato - voleva supe¬ rare le contrapposizioni radicalizzate e gli arroccamenti impermeabili. Non capisco perché si debba ridurre un problema serio di vita democratica interna ad una questione disciplinare o pedagogica. Parteciperò al chiarimento con spirito costruttivo, senza contrapposizioni precostituitc, ma anche senza allineamenti acritici». Enrico Manca, invece, ha giurato che nessuno vuole «destabilizzare la segreteria socialista». Ma pochi tra gli uomini del segretario gli hanno creduto. «Ennchetto il "baro" ha detto uno di loro - dice tutto e il suo contrario». [au. min.) Il segretario psi Bettino Craxi. dietro di lui Claudio Martelli

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