Dc, scricchiola il «regno» di De Mita

Dc, scricchiola il «regno» di De Mita Dc, scricchiola il «regno» di De Mita Rivolta di 50 deputati: riunisci subito la corrente ROMA. Dieci, venti, quaranta. Nei corridoi di Montecitorìofioccano a vista d'occhio le firme e, a raccolta finita, i «ribelli» della sinistra de possono gongolare. L'appello a Ciriaco De Mita perché convochi «tempestivamente» un'assemblea della corrente è stato sottoscrìtto dalla maggioranza dei deputati dell'ex area Zac: cinquanta onorevoli su settanta. E con tutte quelle firme sarà difficile per De Mita rinviare un'assemblea che si preannuncia gonfia di umori polemici e che ruoterà tutta attorno una domanda imbarazzante: caro Ciriaco ci vuoi spiegare perché non ti va bene Mino Martinazzoli come segretario della democrazia cristiana? Il successo dell'appello è un nuovo sintomo dello scricchiolare della leadership demitiana nella sinistra. Una settimana fa il presidente della de era riuscito a fare eleggere soltanto due suoi amici nel direttivo del gruppo de contro i quattro dell area Martinazzoli-Bodrato e chi ha parlato con De Mita dopo il recapito dell'appello, racconta di averlo trovato «contrariato». Al punto che ieri, in Transatlantico circolava una voc«>: all'assemblea della sinistra, che dovrebbe tenersi martedì, potrebbe esserci un grande assente: Ciriaco De Mita. Bruno Tabacci, uno dei colonnelli demiliani, sdrammatizza: «La riunione si farà, mi sembra inevitabile, ma non bisogna sottovalutare il fatto che quell'appello è stato sottoscrìtto prima che Forlani annunciasse il ritiro delle dimissioni. E poi attenzione: non tutti quei cinquanta sono assimilabili». E in effetti tra i firmatari dell' appello (che si limita a chiedere una riunione a tempi stretti), ci sono i leader del gruppo dei 40 (Fracanzani, Mastella), gli amici di Bodrato e Martinazzoli (D'Onofrio, Gitti, Agrusti, Ciliberto, i «pallisti» (Rivera), ma anche demitiani come Sanza e Silvia Costa, che è difficile immaginare in rotta con De Mita. «Certo, ma è segno - dice Michelangelo Agrusti - che sono disponibili a Tare almeno dieci metri di strada in comune». Mastella è ancora più ottimista: «Ormai più della metà della sinistra è con noi». Eppure, qualche scricchiolio c'è anche nel cartello prò-Martinazzoli, che per ora può contare sui «ribelli» della sinistra, su Forze nuove e sulla benevolenza di Andreotti. Il leader forzanovista Marini non sem¬ bra voler dare battaglia da subito: «Avevamo sostenuto che di fronte alle dimissioni di Arnaldo Forlani si poteva fare uno sforzo di unità attorno ad un uomo come Martinazzoli». E Faraguti, altro forzanovista, ha chiosato: «Col rientro delle dimissioni di Forlani aspettiamo di valutare...». E Forlani da parte sua ripete: «Io ero pronto a mettermi da parte, ma se non ci sono altre soluzioni. Comuque, la segreterìa è a disposizione: se mi portate un altro segretario...». E così, nel consiglio nazionale del tre e quattro agosto, all'ordine del giorno ci sarà la soluzione della crisi di governo. E visto che non si voterà più sulle dimissioni di Forlani, i «ribelli» della sinistra hanno deciso che si pronunceranno, comunque, contro la relazione politica del segretario, [f. m.l

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